Ancona-Osimo

Afghanistan, Ambasciata dei diritti delle Marche: «Corridoi umanitari e nuovo progetto di accoglienza»

È l'appello rivolto dall'associazione impegnata nella promozione dei diritti di cittadinanza, per fornire una risposta alla crisi umanitaria in atto in Afghanistan

Il rimpatrio da Kabul (Afghanistan) dei connazionali e dei collaboratori. Foto: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)
Il rimpatrio da Kabul (Afghanistan) dei connazionali e dei collaboratori. Foto: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)

ANCONA – Subito i corridoi umanitari. A chiederlo è l’Ambasciata dei diritti delle Marche, l’associazione che dal 2006 è impegnata nella promozione dei diritti di cittadinanza e che ora interviene sulla crisi umanitaria in Afghanistan.

Già nei mesi scorsi, Danilo Burattini, presidente dell’Ambasciata dei Diritti delle Marche, che raggruppa una settantina di persone che ruotano fra le sedi di Ancona, Jesi e Macerata per assistere i profughi, fornendo loro assistenza legale gratuita, attività di formazione e informazione, aveva denunciato una escalation di arrivi di minori stranieri non accompagnati al Porto di Ancona, fra i quali anche Afghani.

«L’emergenza non è nuova – spiega – e dal 2001 sono tantissimi i profughi Afghani che si sono mossi lungo la rotta Adriatica per andare nel Nord Europa». Se «l’analisi delle conseguenze del ritorno dei Talebani lo lasciamo agli esperti di geopolitica – prosegue Burattini – una delle cose che bisogna fare adesso è quella di creare un corridoio umanitario che aiuti in prima battuta i minori arrivati nei porti della Grecia, prima che insorgano problemi con la frontiera Turca».

Il presidente dell’Ambasciata dei Diritti delle Marche sottolinea «il fallimento del progetto di accoglienza: in Italia non è stata gestita bene» e il progetto «è da rivedere, cercando di spendere meglio i soldi, per togliere queste persone dalla condizione di precariato estremo in cui rischiano di rimanere. Occorre attivare corsi di lingue e progetti di avviamento al lavoro».

Inoltre, secondo Burattini, occorre «interrompere il rimpatrio forzato dei richiedenti asilo che si sono visti rifiutare la loro richiesta. L’Europa deve mobilitarsi per accogliere i profughi, specie quelli minori, visto che la maggior parte delle nazioni hanno sottoscritto convenzioni internazionali».

Nella giornata di ieri l’assessore con delega al Volontariato e Pari Opportunità Giorgia Latini ha annunciato la disponibilità della Regione ad accogliere donne e minori provenienti dall’Afghanistan, chiedendo tuttavia anche all’Europa di fare la sua parte e annunciando per il prossimo Consiglio la presentazione di un documento per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le associazioni di volontariato si coordino.

Intanto le prefetture delle Marche nella giornata di ieri – 23 agosto – hanno attivato una interlocuzione con Anci Marche per effettuare un monitoraggio degli alloggi disponibili ad accogliere i cittadini Afghani che hanno collaborato con l’Occidente e che potrebbero arrivare presto nelle Marche con i ponti umanitari.