ANCONA – È arrivato sul Nord Italia il «primo Medicane della stagione» (uragano del mediterraneo) che tuttavia «dovrebbe risparmiare parzialmente le Marche dagli effetti peggiori e colpire maggiormente le regioni del Nord e quelle del Tirreno». Lo afferma il professor Giorgio Passerini, meteorologo e docente di Fisica tecnica ambientale all’Università Politecnica delle Marche.
Sulle Marche è in atto una allerta meteo della Protezione civile regionale valida fino alle 00 del 29 agosto per venti sulle aree interne settentrionali, centrali e meridionali, sulle aree collinari e costiere settentrionali e centrali (zone 1, 2, 3, 4 e 5).
Il bollettino diramato dalla Protezione civile prevede temporali sparsi e nelle ore centrali del pomeriggio un rinforzo della ventilazione con raffiche fino a burrasca forte o tempesta nelle aree interne settentrionali, centrali e meridionali, e di burrasca nelle aree collinari e costiere settentrionali e centrali, mentre nelle aree collinari e costiere meridionali l’intensità il vento soffierà da moderato con raffiche fino a vento fresco o forte.
I fenomeni sono previsti in diminuzione dalla serata con venti moderati confinati alle zone alto collinari e montane dove le raffiche potranno raggiungere il grado di vento forte o burrasca. «Il primo Medicane, formandosi in agosto, è in anticipo sulla stagione – fa notare l’esperto – visto che solitamente questi fenomeni si sviluppano in Autunno».
Mentre le cronache in arrivo dal Nord del Paese raccontano di nubifragi e devastazione, cosa dobbiamo aspettarci nelle Marche già flagellate da fenomeni alluvionali in primavera? Secondo il professor Giorgio Passerini «questa volta le Marche dovrebbero essere parzialmente risparmiate da questa ondata, perché il Medicane è alimentato dall’energia accumulata a seguito del riscaldamento della temperatura del mare e dal vapore acqueo, ma quando raggiunge la terra ferma perde parte della sua forza propulsiva».
Nel suo spostarsi lungo la Penisola, il Medicane deve passare la catena degli Appennini per raggiungere le Marche, spiega l’esperto, per cui la catena montuosa farà da scudo, depotenziando l’uragano del mediterraneo, ma «non si possono escludere locali grandinate e fenomeni di forte intensità. Il clou del passaggio della perturbazione si avrà tra domani e dopo domani».
Il meteorologo spiega che il Medicane porta sulla regione venti caldi da Sud Est, come lo Scirocco e l’Ostro (vento di Mezzogiorno), responsabili dell’aria calda e umida che si percepisce in queste ore. «Attualmente la temperatura del mare in Adriatico è intorno ai 27 gradi, 28 sul Tirreno, gli uragani tropicali si sviluppano con una temperatura dell’acqua di 30 gradi, siamo solo tre gradi sotto lo standard».
Secondo l’esperto per l’autunno, da settembre a ottobre «dobbiamo aspettarci fenomeni meteorologici importanti, anche estremi, perché le alte temperature hanno causato un riscaldamento della superficie del mare, la quale favorisce una maggiore formazione di vapore acqueo» una combinazione che «genera statisticamente fenomeni estremi. Prepariamo a questo – l’appello – pulendo gli argini dei fiumi e dei corsi d’acqua e mettendo in sicurezza il territorio».