ANCONA – Alunni al freddo all’Istvas, i ragazzi fanno sciopero: «Adesso sistemate i termosifoni». È quanto sta accadendo in questi giorni all’istituto Vanvitelli Stracca Angelini delle Brecce Bianche, ad Ancona. I genitori sul piede di guerra tirano in ballo il dirigente scolastico, Francesco Savore.
«È già la seconda volta che accade. A novembre c’era stato un guasto che era stato riparato solo a metà dicembre – racconta una madre –. Nel plesso A, dove c’è circa metà della popolazione studentesca, ci sono continui problemi al riscaldamento».
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La questione è sorta nuovamente al rientro dalle vacanze natalizie: «Dall’8 gennaio, gli alunni sono al freddo e così oggi (12 gennaio) hanno scioperato. Sa cosa hanno detto i prof? Di vestirsi più pesanti», tuona la mamma, che riflette: «I soldi del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) si spendono inutilmente, ma alla manutenzione delle scuole – si domanda la nostra lettrice – chi ci pensa?».
Alcuni allievi dell’Istvas, per dimostrare che era tutto vero, hanno persino portato un termometro in aula: «Due giorni fa, misurava 12 gradi e durante le lezioni si è arrivati a 15. È assurdo fare 5 (o 6) ore di lezione in quelle condizioni, con i giubbotti addosso. È la legge a stabilire che in classe le temperature non possono trovarsi al di sotto di 18 gradi».
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«Per fortuna noi siamo una famiglia di sportivi e a mio figlio ho consigliato di vestire con abiti tecnici, maglia termica, felpa e calzettoni pesanti da montagna».
Il preside conferma ma precisa: «I termosifoni non erano spenti, mica abbiamo un interruttore ˊon-offˊ. Il fatto è che a volte erano tiepidi. Ad ogni modo – fa lui – ho provveduto a contattare la Provincia via mail e via Pec. La scuola ha fatto tutto il necessario che andava fatto. In data odierna i termosifoni hanno ripreso il loro funzionamento, ho avuto conferma dall’ufficio tecnico», osserva il dirigente.
Dalla Provincia dicono che il guasto è stato risolto proprio in queste ore: «La dirigenza deve contattare il numero verde e seguire il relativo iter. Il guasto di novembre non c’entra nulla con quello di oggi. In quel caso, c’era un tubo rotto che è stato prontamente aggiustato. Ora, invece l colpa è di alcune sonde che si erano – per così dire – starate. Abbiamo provveduto a un reset da remoto, ma domattina (13 gennaio) l’impresa che se ne occupa sarà sul posto per verificare che tutto volga per il meglio».