ANCONA – «La vera discriminante di queste amministrative è la partecipazione da parte dei cittadini e questo non è un problema solo del centrodestra». Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli intervenendo questa mattina – 27 settembre – su SkyTg24. Ad una settimana dalle elezioni amministrative che si terranno il 3 e il 4 ottobre, che vedono nelle Marche andare al voto 28 Comuni per il rinnovo di sindaci e consigli comunali, il governatore ha evidenziato che «il problema di tutte le forze politiche è l’adesione al voto». Tra i Comuni più importanti ci sono San Benedetto del Tronto, Castelfidardo e Camerano.
Il presidente delle Marche ha fatto notare che «quando si prevede una partecipazione non altissima o bassa alle amministrative vuol dire che siamo di fronte a un problema reale sul quale riflettere». Secondo Acquaroli infatti, a queste condizioni, «chi vince lo farebbe con una percentuale reale sugli aventi diritto che è pari al 25-26% e addirittura, andando al ballottaggio, significa che a scegliere il governo di alcune città debba essere meno del 20% dei cittadini».
In risposta ad alcuni sondaggi politici dai quale emergerebbe che in queste elezioni è il centrodestra a partire svantaggiato rispetto al centrosinistra, il presidente ha affermato che «il centrodestra sta amministrando tantissimi Comuni e Regioni e spero che sia apprezzata l’opera di governo che sta attuando: rispetto alla salute del nostro schieramento vorrei che fosse giudicata dai risultati ottenuti dove amministra e non per i sondaggi».
Nella giornata in cui a livello nazionale si riunisce il comitato tecnico scientifico per valutare la riduzione della quarantena per Covid-19 e un aumento della capienza di cinema e teatri, Acquaroli è stato sollecitato anche sul tema dell’obbligo vaccinale sul quale ha ribadito l’importanza di lasciare libertà di scelta su questo fronte.
«La volontarietà – spiega – è una scelta giusta, ma dev’essere una volontarietà vera e non dev’essere condizionata da una serie di iniziative che rendono impossibile la vita a chi non si vaccina: l’obbligo è un elemento che in questa fase non andrei a considerare». Con l’occasione Acquaroli ha ricordato di essere «favorevole alla vaccinazione» e di essersi vaccinato, ma ci sono «tanti casi di genitori vaccinati, che però non hanno fatto vaccinare i figli minori, ai quali è preclusa la possibilità di fare attività sociali. Questo mi dispiace moltissimo, perché si rischia di creare una discriminante proprio nei confronti di una fascia d’età che è comunque da considerarsi debole, perché sono i ragazzi che si stanno formando e che rischiano rispetto ai loro coetanei di essere esclusi o penalizzati».
Il presidente ha aggiunto «sono le nostre generazioni future e credo che vadano tutelate, garantendo loro la possibilità di essere inseriti in tutti i meccanismi sociali», l’auspicio di Acquaroli è stato quello che proprio ai giovani «venga garantito un contributo affinché sia garantito anche a loro il Green pass attraverso tamponi calmierati o gratuiti».