ANCONA – «Siamo convinti di poter vincere le elezioni ad Ancona». Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha lanciato così, ad Ancona, al Ridotto del Teatro delle Muse, la candidatura a sindaco per la coalizione di centrodestra e delle forze civiche, di Daniele Silvetti, avvocato anconetano e presidente del Parco del Conero.
Parlando con i giornalisti a margine dell’incontro, Tajani ha spiegato: «Abbiamo un candidato che è espressione del territorio, che ha guidato con grande maestria il Parco del Conero, garantendo quindi un impegno anche per la tutela dell’ambiente della città di Ancona». Una sfida, ha spiegato che vede la coalizione di centrodestra unita e coesa. «Sono convinto – ha detto – che Daniele Silvetti sarà il prossimo sindaco della città, per cambiare, per guardare alle riforme, per aiutare piccole medie imprese, artigiani e commercianti e per sviluppare il porto, elemento fondamentale per la crescita non solo della città, ma della regione e dell’intera Italia Centrale».
Sentito a margine dell’evento sulle iniziative di Ultima Generazione che hanno visto un gruppo di aderenti alla protesta contro il fossile versare inchiostro vegetale al carbone nella fontana Barcaccia in Piazza di Spagna a Roma, mentre ad Ancona hanno coperto con un telo la Fontana delle 13 Cannelle, Tajani ha parlato di «atti vandalici». «L’ambiente non si difende deturpando monumenti» ha detto «è un’offesa alla lotta contro il cambiamento climatico, una strumentalizzazione di vandali: non ci sono altre parole per commentare gesti di questo tipo, che fanno solo danno e non contribuiscono assolutamente alla lotta contro il cambiamento climatico».
In un passaggio del suo discorso nel corso dell’iniziativa a supporto di Silvetti, Tajani, sottolineando la presenza di numerose persone ad assistere all’incontro, ha affermato: «Se il buongiorno si vede dal mattino, mi pare che le giornate elettorali» del 14 e del 15 maggio «concederanno qualche soddisfazione, perché tanta gente così ad Ancona, che in passato non è mai stata una nostra roccaforte» oggi dimostra invece che «sembra lo sia diventata» anche «grazie alla candidatura di Daniele Silvetti e anche grazie al lavoro che ha fatto tutta la nostra classe dirigente».
Forza Italia e il centrodestra hanno «fatto la scelta giusta» ha spiegato, aggiungendo che «Daniele Silvetti è un professionista» che «ha fatto politica per tanti anni, che ha dimostrato di essere un buon amministratore sia a livello comunale che regionale» e che «ha saputo dimostrare di essere in grado di saper amministrare un ente difficile come il Parco del Conero». Entrando nel merito delle tematiche più prettamente legate al capoluogo marchigiano, ha rimarcato che Ancona è «una città che è stata un po’ abbandonata, che ha perso peso sul palcoscenico nazionale. Questa è una regione a vocazione industriale, era e dovrebbe essere ancora nel futuro, insieme alla Lombardia, al Veneto, la regione più industriale del Paese, ma deve avere anche le infrastrutture adatte per poter competere come realtà industriale».
E proprio sul tema infrastrutturale ha insistito più volte, sottolineando che porto, trasporto intermodale e modernizzazione del sistema sono «prioritari» ma il porto di Ancona ha spiegato che «non è in grado di supportare la competitività della rete imprenditoriale, perché pesca poco». E ancora sul porto ha spiegato «guardiamo ad Ancona con grande interesse perché finalmente con il governo di centrodestra i Balcani sono tornati ad essere una priorità» e le imprese italiane «possono essere protagoniste della crescita di quei Paesi e internazionalizzare». Per Tajani, che ha portato all’incontro anche i saluti del leader Berlusconi, occorre «ridare centralità ad Ancona» e «il tessuto imprenditoriale e artigiano, non può non essere protagonista anche della fase di ricostruzione dell’Ucraina».
In una sala gremita, alla presenza anche del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dell’assessore regionale a Protezione civile e Lavoro, Stefano Aguzzi (FI), della capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia, Jessica Marcozzi, dei vertici di Forza Italia, del vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, del capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, del consigliere regionale della Lega Mirko Bilò e del consigliere regionale di Rinasci Marche, Luca Santarelli, il candidato sindaco Daniele Silvetti ha detto: «Oggi stiamo scrivendo una nuova pagina del nuovo governo della città: diffidate dalle imitazioni e dalle ‘finte’ nuove storie, questa è l’unica, autentica, storia nuova della città».
L’avvocato anconetano ha attaccato l’attuale amministrazione. «Siamo stati troppo abituati ai ‘festival’ dei buoni propositi sepolti dal cimitero delle campagne elettorali». L’obiettivo delineato è quello della «concretezza» in un lavoro di rilancio del capoluogo marchigiano, sotto il profilo «politico, sociale, economico e culturale», centrale, ha ricordato Silvetti, nell’azione del governo regionale di centrodestra, guidato dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Il candidato sindaco ha rimarcato le azioni del governo regionale a beneficio della città come i 3milioni destinati al rifacimento della cinta muraria della Cittadella «soldi veri» ha detto, «non i 300mila euro che la giunta Ceriscioli aveva dato solo per togliere qualche ‘erbetta’ e rimettere qualche cartello», poi i «156,2milioni di euro, otto volte rispetto a quello che era stato destinato in passato per il rilancio del sistema portuale Adriatico Centrale. Abbiamo preso in mano l’ospedale di rete» Inrca e che da «poche fondamenta stiamo innalzando finalmente, piano dopo piano, un ospedale strategico per una area molto vasta del nostro territorio». Poi ha ricordato che nel 2000 si istituì ad Ancona la sede dell’iniziativa Adriatico Ionica, una sede «in condizioni indecenti» per cui la Regione ha stanziato 3 milioni di euro» perché potesse essere «una cornice» adeguata «per poter affrontare temi così importanti in una città che è fortemente caratterizzata da un degrado diffuso».
Silvetti ha rimarcato il ritardo infrastrutturale, il degrado urbano e sociale che ha definito «profondo e estremamente grave» criticità per cui «ci annunciamo come forza del cambiamento» e come forza che vuole garantire al cittadino sviluppo economico e «sicurezza, messa troppe volte a repentaglio da una politica assente che guarda soltanto agli ‘angoletti’ della città, ma non ai temi principali». «Non ci può essere sviluppo sostenibile» né «inclusione sociale» né decoro se «non c’è sicurezza» ha spiegato.
«Se questo comune – ha aggiunto – spende 22mila euro per diffondere ai cittadini opuscoli per decantare opere non fatte e che faranno con fondi ‘fantasmagorici’ e annunciano dopo 10 anni di ‘malgoverno’ che sono pronti a fare azioni di ascolto o di aprire qualche cantiere con finanziamenti precari, allora la parola basta la diciamo noi, una volta per tutte: basta al malgoverno di questo territorio» è «ora di ricostruire la credibilità di Palazzo del Popolo» per dare risposte concrete «ai lavoratori di Conerobus, di AnconAmbiente, di Viva Servizi, ai lavoratori del Comune e ai terremotati che ancora necessitano di risposte, da troppo tempo».