Ancona-Osimo

L’amministrazione dorica nel mirino di Ugl. Marino: «Più trasparenza e controllo»

Il sindacato torna all'attacco chiedendo all'ente di procedere con un questionario di soddisfazione sui servizi e sull'ambiente di lavoro, rivolto a cittadini e dipendenti

ANCONA – Il sindacato Ugl che tutela i lavoratori della Polizia Locale e della Funzione Pubblica torna all’attacco dell’amministrazione comunale dorica e lo fa per voce del segretario regionale Vincenzo Marino. Questa volta, ad accendere la miccia, oltre alla ben nota inchiesta “Ghost Jobs” per corruzione su alcuni appalti pubblici dell’ente e alla protesta per la «segnaletica indicante la presenza di un sistema di videosorveglianza apparsa improvvisamente dopo aver segnalato la cosa al Comando della Polizia Locale», c’è un’accusa di «mancanza di trasparenza e controllo», spiega Vincenzo Marino, che avrebbero «generato un servizio scadente per i cittadini».

Inoltre, aggiunge il segretario regionale di Ugl «la giornata della trasparenza che solitamente viene programmata entro metà dicembre non è stata ancora calendarizzata», dal momento che è stato appena nominato il nuovo segretario responsabile anche dell’anticorruzione in seno al Comune di Ancona, ovvero Giovanni Montaccini.

Insomma il sindacato Ugl ha ingaggiato una vera e propria battaglia sulla questione controllo e trasparenza proponendo quale soluzione un questionario da somministrare ai cittadini su come percepiscono l’ente dal punto di vista organizzativo e dei servizi e ai lavoratori su come vivono il proprio ambiente di lavoro. Uno strumento che il sindacato ha proposto al Comune nel corso dell’incontro avuto a metà novembre.

Vincenzo Marino, segretario regionale Ugl

«Chiediamo più trasparenza e controllo per i cittadini – spiega Vincenzo Marino – , abbiamo chiesto più volte di essere ricevuti dal responsabile anticorruzione dell’ente, richieste formulate via pec o telefonicamente, ma mai evase».

Ma fra le richieste di chiarimento mosse da Ugl c’è anche quella sulle «carte dei servizi della Polizia Locale imposte direttamente dall’Anac (Autorità Anticorruzione Nazionale) in quanto mancanti nella specifica sezione sul sito dell’Amministrazione, come previsto dal Decreto Legislativo 33/2013 e che sono state stilate e pubblicate dopo la nostra denuncia all’Anac», spiega Marino.