ANCONA – «Subito i pagamenti degli ammortizzatori sociali». È quanto chiedono a gran voce lavoratori artigiani e sindacati confederali in presidio questa mattina (21 luglio) in piazza del Plebiscito ad Ancona, davanti al Palazzo della Prefettura. A mancare all’appello sono i pagamenti dei mesi di aprile, maggio e giugno, attesi da circa 40 mila lavoratori artigiani. Ritardi considerati ormai inaccettabili, che stanno tenendo al palo migliaia di famiglie che non hanno le risorse per andare avanti.
Una situazione che penalizza maggiormente la nostra regione, che da sempre si caratterizza per una forte vocazione artigiana e che fa sentire gli artigiani lavoratori di “serie b” rispetto agli altri che hanno invece ricevuto, giustamente come hanno tenuto a sottolineare, Cassa integrazione e Bonus. Sono infatti più di 60 mila i lavoratori artigiani nelle Marche, dei quali 45 mila coinvolti negli ammortizzatori sociali, e 15 mila le imprese, numeri che rendono la dimensione del peso di questa categoria di lavoratori sull’economia marchigiana.
Ecco perché Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di scendere in piazza al fianco degli artigiani. «Vogliamo tenere alta l’attenzione sulle gravi difficoltà economiche che stanno attraversando decine di migliaia di lavoratoti marchigiani dell’artigianato che stanno aspettando ancora di ricevere gli ammortizzatori sociali» spiega la segretaria generale Cgil Marche, Daniela Barbaresi.
Nelle Marche dei 40 mila artigiani in attesa del pagamento degli ammortizzatori sociali, solo un 22% ha già percepito la somma relativa al mese di aprile, mentre al restante 80% non è ancora arrivato nulla. Tutti e 40 mila sono invece ancora in attesa di ricevere il pagamento dei mesi di maggio, mentre gli ammortizzatori per il mese di giugno sono stati chiesti da 10 mila lavoratori che chiaramente non hanno ancora percepito i pagamenti.
«Il Decreto Cura Italia aveva previsto una prima quota per il fondo di solidarietà bilaterale artigiano, più ulteriori risorse, 750 milioni, sono stati stanziate con il Decreto Rilancio – spiega il segretario regionale Cgil Marche Giuseppe Santarelli – , ma a causa di un meccanismo farragginoso i pagamenti sono andati alle “calende greche” e siamo solo alla prima tranche dei 750 milioni. Una situazione inaccettabile e discriminante per i lavoratori artigiani».
Ritardi dovuti sostanzialmente ad un doppio problema, evidenzia Daniela Barbaresi: da un lato le risorse stanziate dal Governo sono insufficienti; dall’altro l’allungamento dei tempi nei pagamenti è dovuto ad un meccanismo farraginoso di rendicontazione.
Sulla questione sono intervenute anche le segreterie nazionali dei confederali che hanno scritto al Ministro del Lavoro Catalfo per sollecitare il Governo a stanziare le risorse necessarie ed erogarle al Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Fsba) affinché possa a sua volta girarle all’Ente bilaterale artigianato Marche (Ebam).
Una delegazione dei sindacati confederali è stata ricevuta dal vice Prefetto di Ancona Clemente Di Nuzzo che ha assicurato l’interessamento della Prefettura sulla questione.