ANCONA – Francesco Rubini (Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta) è sempre stato uno dei maggiori critici della politica del centrosinistra che ha governato Ancona negli ultimi anni: già candidato sindaco nel 2018, oggi analizza la vittoria di Daniele Silvetti e la resa di Ida Simonella e della sua coalizione con la necessaria lucidità ma anche con amarezza, da uomo di sinistra qual è. Riuscendo a guardare oltre, sempre, come spiega, per il bene della città.
Francesco Rubini, qual è la prima considerazione che le viene in mente su questa vittoria di Daniele Silvetti?
«A differenza di altri non sono stupito. Se sommiamo le evidenti responsabilità del centrosinistra locale all’avanzata internazionale della destra e al fatto che, sinceramente, Silvetti ha messo in campo una campagna elettorale efficace, non mi stupisco. Chi mi conosce sa che avevo messo abbondantemente in conto la sconfitta del centrosinistra. Certo che vedere le bandiere di Fratelli d’Italia a palazzo del popolo mi provoca sensazioni negative».
«Quando si fa di tutto per perdere», ha scritto sul suo Instagram. Cosa ha sbagliato la sinistra?
«Bisognerebbe ripartire dal ridefinire la parola sinistra, perché faccio fatica ad associarla al Pd e al centrosinistra. Ha fatto errori di contenuto, nel governo di questi dieci anni, rispetto a temi ambientali, soprattutto, e rispetto al pensiero di sinistra. E ha sbagliato nella riproposizione di un programma elettorale in cui, infatti, in maniera davvero assurda, questo centrosinistra è stato scavalcato a sinistra dallo stesso Daniele Silvetti. Poi c’è anche un problema imponente dal punto di vista del metodo, il governo Mancinelli e la campagna elettorale di Ida Simonella sono stati percepiti come arroganti, il centrosinistra s’è dimostrata una forza incapace di ascoltare cittadinanza, di dialogare con associazioni e movimenti. Se sommiamo i deficit programmatici all’atteggiamento arrogante la risposta è stata da una parte l’astensionismo e dall’altra il desiderio di cambiamento. Sono convinto che i voti a Daniele Silvetti siano stati anche figli di un’insofferenza rispetto alla classe politica cittadina che ha governato incapace di ascoltare la città. Tra primo e secondo turno Ida Simonella avrebbe potuto fare molto di più per recuperare voti a sinistra, invece ha deciso di non farlo e ha perso».
Dica la verità, da uomo di sinistra: cos’ha di sinistra il governo uscente di Ancona?
«Premesso che continuo a dare per scontati alcuni valori comuni di riferimento, legati a questioni di fondo come antirazzismo e antifascismo, diritti civili, però poi su molte questioni si è fatto fatica a vedere una proposta di sinistra da parte di Valeria Mancinelli. Un dato di fatto, tanto che molti dei voti raccolti dalla Simonella sono stati raccolti con la dinamica del voto utile a contrastare le destre. Sulle questioni ambientali, dei servizi pubblici, dell’atteggiamento nei confronti delle forme giovanili di divertimento, penso alle ordinanze proibizioniste, questa giunta si è caratterizzata piuttosto come una giunta conservatrice, anche su questo gli amministratori uscenti dovrebbero fare una profonda riflessione. Se gli elettori devono scegliere tra chi fa finta di essere di centrosinistra e poi fa il conservatore e i conservatori veri, poi scelgono i conservatori veri. Mi chiedo perché non si siano posti il problema di riaprire il dialogo con la sinistra, invece di offrire la propria sponda a gruppi di interesse che hanno impedito di aprire alla sinistra moderna. Su tutto questo la vicenda dell’area marina protetta è emblematica».
Ida Simonella ha detto che aprire a voi avrebbe messo in crisi la coalizione di centrosinistra.
«Probabilmente non s’è accorta che certi gruppi di interesse di cui parlavo erano già passati sul carro di Silvetti».
A collaborare con Silvetti ci saranno anche professionisti che apprezzate o avete apprezzato, come il professor Bonifazi e l’architetto Picciafuoco. Che ne pensa?
«Al netto delle questioni personali, delle ambizioni di ognuno, su cui non credo sia utile discutere, questi due nomi nella loro scelta dimostrano senz’altro l’atteggiamento del centrosinistra che in questi anni ha espulso qualsiasi contributo esterno e confermano l’atteggiamento l’atteggiamento dimostrato dalla Mancinelli nei confronti delle associazioni ambientaliste. E d’altra parte dimostrano anche che, ipotesi da verificare, quantomeno nelle proposte e nei desiderata Silvetti pare aver aperto a temi finora estranei al centrodestra. I tecnici decidono di assumersi dei rischi, però qualora questi tecnici dovessero mettere nelle mani del centrodestra proposte in linea con cose che diciamo da anni, saremo pronti a sostenerli per il bene della città. Certo che è un dispiacere che risorse intellettuali e tecniche finiscano al centrodestra, a maggior ragione Bonifazi che ha redatto il Pia su incarico del Comune di Ancona».
Cosa farà la sinistra adesso?
«Noi continueremo a fare quello che coerentemente abbiamo fatto in questi anni, cioè portare avanti un’idea di città alternativa e evidentemente proseguire un’opposizione in consiglio comunale che sia rigida e costruttiva. La vittoria della destra apre un altro capitolo, cioè ricostruire da zero, dopo aver fatto tabula rasa di chi si è reso responsabile della sconfitta, riaprire interlocuzioni politiche per ricostruire un campo della sinistra che sia veramente di sinistra e non un fronte di tutela di interessi privatistici della città. Qualora si dovesse decidere di ricostruire un campo veramente di sinistra saremo ben felici di collaborare».