ANCONA – Sarà la ricostruzione post sisma il tema al centro dell‘Assemblea Regionale dell’Anci Marche (Associazione nazionale comuni italiani) che si svolgerà l’11 ottobre ad Ancona, al centro Stella Maris di Colle Ameno, e che farà da preludio all’Assemblea Nazionale di Arezzo, prevista dal 19 al 21 novembre, nell’ambito della quale verranno eletti i 18 delegati e i 3 consiglieri nazionali per le Marche.
Un appuntamento molto importante quello dell’11 ottobre in occasione del quale arriverà ad Ancona il presidente nazionale dell’Anci, l’onorevole Enzo Bianco. Interverranno il presidente regionale Luca Ceriscioli e la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli.
Il presidente dell’Anci Marche Maurizio Mangialardi relazionerà all’assemblea sul lavoro svolto dal consiglio di amministrazione sui temi della ricostruzione post sisma, delle funzioni dei comuni, dl tagli ai trasferimenti statale e della carenza di personale nelle piante organiche degli enti locali.
Ma sarà soprattutto il terremoto il tema prioritario che «l’Anci Marche ha affrontato con grande determinazione e grande piglio fin dall’inizio, facendone oggetto di attenzione su scala regionale e nazionale, con un ruolo di pungolo nei tavoli ministeriali» ha dichiarato il presidente Mangialardi. Tra le priorità evidenziate dal presidente dell’Anci Marche, quelle di «una governance che sia in grado di rispondere in maniera efficace ed efficiente, risorse da impiegare nella ricostruzione, compresa quella pubblica» e poi norme per semplificare la burocrazia e «rimettere al centro le necessità dei territori».
«Abbiamo attraversato 14 mesi di buio totale – ha evidenziato Magialardi – se prima c’era l’attenzione dei media, sollecitata anche dalle opposizioni, poi le popolazioni, i sindaci e le imprese sono rimasti soli». Il presidente dell’Anci Marche ha manifestato apprezzamento per la visita del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte nelle zone terremotate con la promessa di porre un’attenzione diretta sulla vicenda, «speriamo che corrispondano atti e azioni concrete».
«Abbiamo perso un anno e mezzo» ha incalzato Mangialardi nel precisare che dalle risorse inizialmente stanziate per la fase emergenziale «il passaggio nella ricostruzione non c’è stato» per il terremoto che è un evento straordinario è stato «gestito con leggi ordinarie». Per Mangialardi è necessario «un intervento straordinario alla stregua di quanto è stato fatto a Genova in seguito al crollo del Ponte Morandi», un intervento che ha consentito di progettare, appaltare e individuare le aziende in deroga.
«Chiediamo che lo stesso provvedimento venga attuato anche per la ricostruzione post sisma del centro Italia». «Serve una governance più efficace nei percorsi e nelle persone – ha dichiarato – e non si possono più escludere le regioni dal tavolo di confronto». Mangialardi ha posto l’accento sulla necessità di un testo unico per la ricostruzione post sisma di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, in modo da evitare che i provvedimenti vengano di volta in volta agganciati ai decreti.
Sulla questione dello Sblocca Cantieri che avrebbe dovuto accelerare i tempi della ricostruzione ha ricordato che i comuni terremotati non ne hanno potuto usufruire perché la legge 189 non è stata rimodulata creando un paradosso. Intanto l’Anci ha lavorato ad un Testo Unico normativo nel quale ha raccolto una serie di proposte che sottoporrà all’attenzione del presidente del Consiglio. Secondo Mangialardi è necessario lavorare sulla semplificazione delle norme per ridurre i passaggi burocratici a cui sono soggetti i comuni, attualmente addirittura 22.
Ma sul tavolo dell’Assemblea Regionale e successivamente nazionale l’Anci porterà anche gli altri nodi cruciali che attanagliano i comuni: dalla legge di stabilità per la quale il presidente De Caro ha invocato di evitare tagli nelle risorse, alla semplificazione delle normative. «Ogni volta che parliamo di sostenibilità ambientale, prima di guardare alle grandi strategie internazionali, dovremmo guardare a quello che i comuni fanno sistematicamente nell’ambito dei rifiuti, del miglioramento energetico, della viabilità». «I sindaci sono i veri Greta Tumberg» che nelle Marche hanno portato la raccolta differenziata oltre la soglia del 65%. Mangialardi ha evidenziato la forza propulsiva dei sindaci anche nell’efficientamento energetico e nella mobilità sostenibile.
I sindaci dei 228 comuni marchigiani si confronteranno anche sui temi finanziari come l’applicazione della tari efficace e la battaglia sull’Iva, «un mancato introito 20% per le casse comunali» come ha ricordato Mangialardi.