Ancona-Osimo

Anno giudiziario, Marasca (COA): «Nel Giorno della Memoria ricordiamo gli Avvocati perseguitati in Iran e non solo»

Nel suo discorso il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha parlato dei proficui rapporti di collaborazione con la magistratura

Il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Ancona

ANCONA – Nel tradizionale appuntamento dell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha presenziato alla cerimonia. Nel corso del suo intervento il presidente, avvocato Gianni Marasca ha toccato due temi principali.

«In occasione della Giornata della Memoria istituita per commemorare le vittime dell’olocausto – ha detto – ricordiamo che pochi giorni fa, il 24 Gennaio, ricorreva la Giornata Mondiale degli Avvocati in Pericolo che è stata un’occasione per richiamare l’attenzione sulle minacce che incombono sugli avvocati Iraniani nell’esercizio della loro professione. Non solo in Iran, purtroppo, la difesa dei diritti è ostacolata impedendo agli avvocati di esercitare il loro patrocinio. In quei paesi nei quali la giurisdizione è un’esecuzione del potere statale, gli avvocati sono spesso tra i primi a farne le spese personalmente rappresentando la frontiera delle libertà individuali».

Anche questa occasione commemorativa, ha aggiunto Marasca «ha riaffermato il sinergico e consolidato rapporto di collaborazione che intercorre tra l’avvocatura e la magistratura tanto che il video è stato messo in onda per qualche ora nei monitor del Palazzo di Giustizia di Ancona grazie alla disponibilità della Presidenza del Tribunale».

«Nel corso di quest’ultimo anno – ha aggiunto – abbiamo potuto stringere importanti accordi per l’amministrazione della giustizia nel nostro distretto come quelli in materia familiare, quelli relativi al gratuito patrocinio e, con la Procura Generale, per quanto concerne il patteggiamento in appello». Per Marasca «c’è ancora molto da fare, ma anche con il personale amministrativo il clima è estremamente positivo e collaborativo e del resto condividiamo tutti gli stessi obiettivi».

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