Ancona-Osimo

Appostamento fisso di caccia vicino al “Sanzio”: il privato ritira la domanda

La questione, emersa nel marzo scorso, era stata approfondita dai consiglieri regionali Romina Pergolesi e Sandro Bisonni, e denunciata dal Movimento 5 Stelle di Falconara, dalle liste civiche e dal comitato cittadino MyFido che aveva raccolto un migliaio di firme. L'area interessata avrebbe dovuto sorgere a poco più di un km dall'aeroporto e a circa 200 metri dalla pista ciclabile

cacciatore

ANCONA – Questione risolta circa l’appostamento fisso di caccia per uccelli acquatici che avrebbe dovuto sorgere vicino all’Aeroporto Raffaello Sanzio a Falconara Marittima e a circa 200 metri dalla pista ciclabile tra Falconara e Chiaravalle.

Dopo che l’ipotesi era ventilata già da metà marzo, tra le critiche del Movimento 5 Stelle falconarese alle quali si erano unite le liste civiche Cittadini in Comune, Falconara Bene Comune e Siamo Falconara Sinistra in Comune e il comitato cittadino MyFido, il privato intenzionato a realizzare l’appostamento alla fine ha ritirato la domanda.

Lo ha annunciato la consigliera regionale del M5s, Romina Pergolesi che aveva presentato una mozione approvata in consiglio regionale proprio sull’argomento. L’area fluviale della zona, infatti, era già da tempo interessata da una programmazione e da investimenti finalizzati a promuoverne l’utilizzo pubblico nell’ambito del progetto di costituzione del Parco Fluviale inter-comunale.

Le liste civiche di Falconara avevano denunciato i rischi di «impatto tra un aeromobile e i volatili attratti dal laghetto artificiale», dal momento che l’appostamento sarebbe dovuto sorgere in zona Molino, nei pressi di via del Fiume, la strada che costeggia l’Esino.

Soddisfatto Michele Montanari del comitato MyFido che si occupa di tutela animale e membro del Wwf. «Siamo contenti di aver approfondito la questione e di aver abbracciato una battaglia che alla fine si è fortunatamente risolta». Il comitato, contrario alla realizzazione di quello che vedevano come un’ennesimo appostamento di caccia, dopo aver presentato un’esposto in Regione aveva portato avanti una raccolta firme, incassando il consenso di un migliaio di persone tra Falconara e dintorni. Firme che poi erano state depositate in Regione.

Secondo il comitato l’area non era idonea dal momento che il rischio era che durante le battute venatorie i cacciatori potessero uccidere anche le specie protette che si trovano a transitare nell’area dirette verso la riserva di Ripa Bianca. «La caccia, è uno sport obsoleto – conclude Montari – che serve non più a sostenersi ma solo a divertire».

«Ci siamo mossi immediatamente, anche alla luce delle preoccupazioni dei cittadini di Falconara, in particolare del comitato MyFido che ringraziamo, e siamo felici che il proponente abbia ritirato la richiesta, considerati anche i vincoli normativi esistenti sollevati dagli uffici competenti – spiega la consigliera regionale Romina Pergolesi -. La nostra non era una contrarietà a prescindere, bensì la volontà di far prevalere l’interesse pubblico, obiettivo per noi prioritario da perseguire. Avevamo manifestato perplessità, indicando quelle che consideravamo criticità. Evidentemente, avevamo ragione».
Anche il consigliere regionale del Gruppo Misto Sandro Bisonni aveva approfondito la questione presentando una interrogazione regionale discussa lo scorso 23 luglio: «Scandalosa la risposta dell’assessore Pieroni che aveva dichiarato che non era stata presentata alcuna domanda – spiega Bisonni – Una risposta che non corrispondeva alla realtà».
«È una bella vittoria dei cittadini – evidenzia il consigliere comunale di Falconara Marittima, il pentastellato Bruno Frapiccini -. Siamo molto soddisfatti. Ci siamo attivati fin da subito, affinché fossero prese in considerazione tutte le criticità già esistenti sul nostro territorio, che il rilascio di tale concessione avrebbe sicuramente aggravato. In sinergia con il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle, ci siamo confrontati con i cittadini, abbiamo effettuato accessi agli atti e presentato istanze in aula consiliare. La proposta è stata ritirata perché evidentemente le nostre preoccupazioni erano fondate».