ANCONA – Ha già raccolto oltre 300 firme la petizione lanciata dal Comitato Insieme per Amp Conero, un gruppo di cittadini, associazioni ed istituzioni scientifiche, impegnato da tempo per giungere all’istituzione dell’Area Marina Protetta del Conero. L’idea di lanciare la petizione che viaggia su un doppio binario, quello online e quello per così dire “cartaceo” è arrivata «dopo l’ultima assemblea del Comitato» tenutasi lo scorso 13 maggio, racconta Andrea Fatini, componente del direttivo «visto che non ci sarà più il referendum». Il Comitato si era già reso protagonista di una raccolta firme per il referendum, poi naufragato, ora però torna alla carica.
«La petizione – spiega – è indirizzata al Comune di Ancona, Sirolo e Numana e in copia in copia al Ministero della Transizione Ecologica, alla Direzione generale per il mare e le coste (Mac), alla Divisione II – Aree marine protette, al Parco del Conero e alla Regione Marche. Il nostro obiettivo è quello di raccogliere migliaia di firme di cittadini non solo anconetani, ma di tutti quelli che confluiscono nell’area del Conero, per dimostrare che i cittadini, a differenza degli amministratori, sono molto interessati a questa tematica e vogliono chiedere l’istituzione dell’area marina protetta, sia come forma di salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, che della propria salute».
Roberto Rubegni,. componente del Comitato promotore per l’Amp del Conero, evidenzia che «il mare del Conero è talmente pregiato che va conservato. Deve esserci un confronto tra tutti gli stakeholder coinvolti: cittadini, operatori economici, associazioni di categoria, un percorso che va fatto, valutando i benefici, manca l’informazione su questo. Non si può più procrastinare…».
Fantini annuncia che ci sarà nei prossimi giorni un incontro con i pescatori subacquei, una categoria contraria all’area protetta perché, spiega, non potrebbe più svolgere la propria attività in questa area, ma «ne beneficerebbero in modo indiretto perché subito fuori dall’area marina protetta ci sarebbe un effetto di ripopolamento dei pesci». Il Comitato definisce «ingiustificati» i timori di alcuni operatori turistici che vedono l’area protetta come vincolante e penalizzante, e anzi parla di «benefici economici anche per le comunità» oltre che per gli operatori in quanto «l’area marina protetta farebbe da attrattore di un turismo di qualità».
Inoltre evidenzia che «la Capitaneria verrebbe potenziata con uomini e mezzi. Ci siamo dati come scadenza ottobre – spiega – raccoglieremo firme fino ad allora, anche in spiaggia. Vogliamo sensibilizzare le persone».