ANCONA – «Siamo soddisfatti dell’incontro con il prefetto di Ancona che ci ha ascoltato con attenzione e rassicurato sul fatto che si farà portavoce delle nostre richieste al governo». Così il presidente dell’associazione produttori pesca di Ancona, Apollinare Lazzari, al termine del confronto in Prefettura ad Ancona al quale hanno preso parte le marinerie di Marche e Abruzzo, in sciopero da lunedì contro il caro gasolio.
Al termine della manifestazione, che ha visto un corteo di 200 persone tra armatori e pescatori, muoversi dal mercato ittico di Ancona (zona Mandracchio) verso la Zipa, con il blocco dei tir, una rappresentanza degli armatori è stata ricevuta a Palazzo del Governo dal prefetto di Ancona Darco Pellos. Erano presenti pescatori provenienti da Vasto, Fano, Ancona, Termoli, Pescara, San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche e anche un armatore da Gaeta.
Al prefetto i manifestanti hanno chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico nazionale con gli armatori, il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il ministro dell’Economia e delle Finanze, e quello dell’Interno, per cercare di sbrigliare i nodi che stanno mettendo in ginocchio il settore. «Con l’attuale prezzo del gasolio non riusciamo più ad andare avanti – spiega Lazzari – perché le spese ormai superano i profitti».
Il prezzo del gasolio, infatti, è passato nel giro di pochi mesi da 0,40-0,50 centesimi agli attuali 1,20 euro, un rincaro che incide pesantemente sul costo dell’attività, ed hanno anche evidenziato che in altre realtà nazionali non si registra lo stesso incremento. «Il Prefetto, a conclusione dell’incontro – fanno sapere dalla Prefettura di Ancona con una nota stampa – , ha assicurato la propria disponibilità ad informare il Governo Nazionale in ordine alle istanze presentate dalla Marineria dell’Adriatico». Intanto per domani mattina gli armatori si sono dati appuntamento a Cesenatico per una nuova manifestazione alla quale prenderanno parte anche armatori marchigiani.