SENIGALLIA – Il 2023 si è chiuso per l’Associazione di Storia Contemporanea con la presentazione alla Piccola Fenice di Senigallia, il 23 dicembre, delle “Storie di Natale 2023”, con incasso interamente devoluto ad alcune famiglie povere del territorio. Bilancio lusinghiero e tante novità hanno contraddistinto l’anno sociale dell’associazione con sede a Senigallia.
Innanzitutto vediamo cosa ci dicono i numeri sull’anno sociale appena concluso: i soci ASC hanno superato in tutto il mondo quota 500; sono state realizzate 104 iniziative pubbliche (di cui 103 in Italia e una all’estero) e organizzata la Rassegna di Storia Contemporanea in Campania, realizzando così un obiettivo a lungo inseguito dai dirigenti associativi; sono state attuate nuove sinergie – in particolare l’accordo di collaborazione scientifica con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata (di durata quinquennale) – e si è consolidato l’impegno in settori tradizionali, come l’inventariazione del corposo archivio Chiostergi-Tuscher.
Nel settembre scorso la Rotonda di Senigallia ha ospitato il VI Convegno internazionale di studi odeporici i cui atti sono in dirittura d’arrivo, mentre è uscito il nuovo numero della rivista “Il materiale contemporaneo”, dedicato alla dimensione di politici e intellettuali nella contemporaneità, con saggi su Tomasi di Lampedusa, Calvino, Mazzini etc. La direttrice scientifica, prof.ssa Lidia Pupilli, è stata insignita, lo scorso 15 dicembre a Sorrento, del Premio “Palma Cappuro” per la sua opera di divulgazione storica che l’ha portata tra novembre e dicembre a tenere apprezzate relazioni sulla storia delle italiane presso la Fondazione Venanzi di Ancona (nella foto un frangente dell’evento campano).
L’anno è iniziato con il nuovo marchio editoriale “Millesettecentonovantasette edizioni”, di cui sono già stati pubblicati tre edizioni, mentre altrettante sono programmate per il 2024, quattordicesimo anno della storia associativa. Ancora, numerosi enti, come i Rotary e i Soroptimist marchigiani (in particolare quello di Jesi) e nazionali, oppure associazioni profondamente impegnate nella valorizzazione storica – come quelle di Roma – hanno avviato una più stretta cooperazione con ASC che nel 2024 farà conoscere le sue recenti ricerche in territorio europeo; anche con alcune università nazionali si è trovato un accordo per nuove collaborazioni.
Tra le novità c’è stata la prima monografia in assoluto sulla storia delle italiane (“Le fratture della memoria. Storia delle donne in Italia dal 1848 ai nostri giorni” di Marco Severini, Marsilio, 2023) che è stata oggetto di presentazioni pubbliche prima nel Mezzogiorno, poi nel Nord e infine in una decina di città del territorio marchigiano, mentre sono in programma nuovi incontri sul libro a Roma, in Romagna, in Veneto e al XXXVI Salone Internazionale del Libro di Torino, oltre che in alcune capitali del vecchio continente. Su questa opera è intervenuta di recente la professoressa Silvia Boero, anglista e comparatista presso l’Università di Modena-Reggio Emilia, con vasti studi sul tema e oltre un ventennio di docenza negli Stati Uniti.
L’accademica genovese sottolinea come il volume di Severini sia «agile, profondo e necessario», un testo «che permette a chi legge di intraprendere un viaggio conoscitivo non solo nell’ambito della storia contemporanea, ma anche degli studi femministi e di genere», sottolineando «la necessità improrogabile di una presa di consapevolezza dell’incommensurabile valenza che le donne in Italia hanno sempre avuto e avranno, urgenza sottolineata dal termine fratture, inteso ad evidenziare le interruzioni – volute e non – nella memoria collettiva riguardo al ruolo femminile nella nostra Storia».
Il volume, ponendo l’accento su «tali vuoti», si fa voce di un «necessario dissenso intenzionale e funzionale alla sovversione di paradigmi stantii – non soltanto storici, ma anche politici e sociali – di un Paese in cui le donne sono ancora il bersaglio di un’aggressione reiterata e mirata alla cancellazione dei loro diritti, così faticosamente acquisiti durante l’ultimo secolo e mezzo o poco più». «L’autore – continua la prof.ssa Boero – ci obbliga a confrontarci con domande complesse, proponendoci risposte non meno articolate; il testo rivela quindi l’impegno e l’intenzione dell’autore di coinvolgere chi legge – non solo chi opera a livello accademico – ma anche chi si dedica alla pratica sociale, alle lettrici e lettori in generale».
Dopo aver affrontato gli aspetti caratterizzanti dei tre diversi secoli (Ottocento, Novecento, ventunesimo secolo) ricostruiti dall’autore dal punto di vista femminile, Boero conclude, definendo il volume di Severini «un lavoro fondamentale, un autentico must have non solo per qualsiasi biblioteca, ma per chiunque voglia capire che la storia siamo noi».