ANCONA – Stop ad AstraZeneca nelle persone sotto i 60 anni di età e seconda dose con Pfizer e Moderna. È il parere arrivato dal Comitato tecnico scientifico. Una rivalutazione delle indicazioni del vaccino a vettore virale (AstraZeneca), avvenuta dopo il decesso della 18enne ligure Camilla Canepa, vaccinata con il siero anglo-svedese, e per i rari casi di trombosi verificatisi.
Le motivazioni sono state illustrate nel pomeriggio durante la conferenza stampa di aggiornamento sulla campagna vaccinale e sull’andamento epidemiologico con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo.
Il Comitato Tecnico Scientifico ha deciso di raccomandare «fortemente» che le prime dosi di vaccino AstraZeneca siano inoculate solo agli over 60, mentre per le persone che hanno meno di sessant’anni di età e hanno già avuto la prima dose del siero anglo-svedese, la seconda dovrà essere fatta con il vaccino Pfizer o Moderna, ovvero i sieri ad mRna e non a vettore virale.
In pratica le seconde dosi somministrate alle persone sotto i 60 anni di età saranno effettuate con i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna), così come le prime dosi.
Sulla questione è intervenuto anche il comitato per la sicurezza dell’Ema che ha stabilito che le persone con sindrome da aumentata permeabilità capillare non devono essere vaccinate con AstraZeneca.
La situazione nelle Marche
«Siamo in attesa di una comunicazione formale» dichiara l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, nel puntualizzare che la Regione Marche si era già «attenuta alle indicazioni» fornite in precedenza per il vaccino AstraZeneca, che ne consigliava la somministrazione agli over 60, «indicazioni – prosegue – che abbiamo rispettato come una prescrizione».
L’assessore chiarisce «solo il 30% delle dosi di AstraZeneca sono state somministrate alle persone sotto i cinquant’anni di età», mentre «un 70%» di dosi di vaccino a vettore virale è stato inoculato agli over 50».
«Dobbiamo capire la data del richiamo per chi ha ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca – spiega Saltamartini – se avverrà secondo i criteri di AstraZeneca, allora le prenotazioni preesistenti non devono essere modificate», ma se invece le tempistiche saranno diverse «è chiaro che a quel punto dovremo procedere ad una riprogrammazione degli appuntamenti».
L’assessore fa sapere che «c’è stata una interlocuzione con gli uffici del Commissario, i quali dovranno rivedere la situazione», in ogni caso spiega che «è il medico» del punto vaccinale che «in base all’anamnesi e alle condizioni del soggetto, stabilisce e stabiliva quale tipo di vaccino inoculare. Non abbiamo mai fatto i Vaccine-Day perché non lo ritenevamo necessario».