ANCONA – Un altro sfregio alla città. Dopo il Monumento, imbrattato per la seconda volta nelle settimane scorse (e ancora imbragato col telone messo dall’ufficio manutenzione del Comune), Ancona deve fare di nuovo i conti con i teppisti.
Stavolta, nel mirino dei vandali, ci è finita l’altra parte della città: quella che comprende il porto e il lungomare. La passeggiata tra le più amate degli anconetani è stata infatti oggetto di sfregi nei giorni scorsi. Scritte nere sono comparse in più punti, tra la zona della Mole Vanvitelliana e l’accesso al porto, nei pressi della banchina da dove partono le crociere e i traghetti.
Alcune sono – come al solito – scritte senza senso, altre, invece, sono domande esistenziali. Dietro Porta Pia, ancora interessata dal cantiere di via XXIX Settembre, è comparsa una delle domande più in voga di questo secolo: «L’amore esiste?», sulla pavimentazione appena fatta, dopo un cantiere (quello vecchio) durato mesi.
Per ora, nessuno si è azzardato a rispondere: potrebbero sicuramente farlo le telecamere, fornendo agli investigatori il volto dell’autore dello sfregio. Ma in quell’area, di spycam, neanche l’ombra sembrerebbe. L’area è invece super sorvegliata dietro la Banca d’Italia, per ovvie ragioni di sicurezza. Qui, sono comparse una balena stilizzata, corredata da una probabile firma del writer e un altro grosso disegno indecifrabile.
È qui, poco distante da quel che rimane della stazione ferroviaria marittima, che si registrano altri graffiti improvvisati, sempre con il pennarello (o la bomboletta) nero. Per questo motivo, l’ipotesi più accreditata è che l’autore (o gli autori) dello sfregio sia il medesimo.
Non c’è comunque nulla di certo. Di sicuro, ci sono solo le foto che mostrano come Ancona sia stata ancora una volta deturpata in uno dei suoi luoghi simbolo più belli. Nei giorni scorsi, sulla cronaca locale, la giunta del neo sindaco Silvetti aveva annunciato l’arrivo di diverse nuove telecamere in zona Passetto per scoraggiare i vandali. E al porto, là dove (in parte) già ci sono, cosa bisogna fare?