ANCONA – Cresce la preoccupazione dopo la stangata dell’Antitrust sull’operazione di acquisizione di Auchan Retail da parte di Conad sancita dal closing finanziario del 31 luglio scorso.
L’attesissimo “verdetto” dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha contestato 147 sovrapposizioni in tutto il paese, 36 delle quali solo nelle Marche, anche se al momento non è dato sapere con precisione di quali punti vendita si tratti. In pratica non ci sarebbe libera concorrenza, ma si verrebbe a creare una posizione dominante da parte di Conad. Fra i supermercati e i negozi della nostra Regione dove si registrano sovrapposizioni, in alcuni casi anche forti per la presenza capillare di Conad e dei punti vendita Auchan, Sma e Ipersimply acquisiti e in fase di acquisizione, alcuni di questi sono indiretti, ovvero in franchising.
Per sovrapposizioni si intendono negozi che hanno la stessa insegna nel raggio di pochi chilometri: se prima questo problema non c’era perché i punti vendita pur se vicini appartenevano a gruppi di grande distribuzione differente, ora con l’acquisizione da parte di Conad di Auchan, Sma, Simply e IperSimply la questione si fa sentire perché entrambe le catene sono diffusissime nel paese e il rischio potrebbe essere quello che si crei un cartello di imprese sul territorio e questo ostacolerebbe la libera concorrenza sul mercato.
Stando alle tabelle dell’Antitrust le maggiori sovrapposizioni nelle Marche si registrerebbero soprattutto nell’anconetano, nel maceratese e nel fermano. Sta di fatto che l’unica certezza al momento è che il pronunciamento ha rimescolato le carte.
«La situazione è ancora più nebulosa e delicata di prima – spiega Selena Soleggiati segretaria regionale Fist Cisl – seppur i punti vedita coinvolti nelle sovrapposizioni non siano al momento individuabili, è evidente che tra quelli che sono indicati potrebbero essercene alcuni già passati in Conad e altri in fase di passaggio. Questo non fa che aumentare le criticità. Non ci aspettavamo un epilogo di questo tipo, specie in provincia di Ancona, per questo chiediamo a Conad di completare velocemente il piano industriale, ormai non più derogabile. Inoltre occorre capire quale sia “il piano b” previsto dall’azienda, dal momento che un gruppo così strutturato che si pone sul mercato per salvare Auchan e come leader nazionale nella grande distribuzione, non può non aver previsto questo scenario. Se il verdetto dell’Antitrust resterà questo, torna tutto il ballo e anche le cifre degli esuberi potrebbero essere diverse e aumentare. La salvaguardia occupazionale potrebbe farsi più problematica, speriamo che non sia così».
«Chissà se Conad dopo aver accusato i sindacati di aver ceduto Auchan in fallimento ora accuserà l’Antitrust di queste 147 sovrapposizioni – commenta ironico il segretario regionale Uiltucs Uil Fabrizio Bontà –. Di certo il pronunciamento complica ulteriormente il percorso, perché anche se è vero che avevano detto che avrebbero acquisito i negozi virtuosi e ceduto gli altri a terzi, ora finché non sappiamo per quali negozi si verifichino con precisione le sovrapposizioni, fra questi potrebbero esserci anche punti vendita giuà passati o in fase di passaggio. Non sappiamo come Conad vorrà procedere in questa nuova situazione. Intanto aspettiamo che vengano ufficializzati i negozi oggetto di sovrapposizioni. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto al Mise un nuovo incontro, sarà l’occasione per fare nuovamente il punto della situazione, anche se una riflessione sorge spontanea ed è quella che certamente Conad non cederà i punti vendita esclusi dal passaggio a concorrenti forti. Insomma la patata bollente torna a noi dei sindacati».
«Speriamo che le tabelle relative alle sovrapposizioni non siano definitive e che ci siano margini per capire quale potrà essere il nuovo panorama che si apre – commenta la segretaria regionale Filcams Cgil Barbara Lucchi -, rinnoviamo però tutta la nostra preoccupazione per un’operazione che fin dall’inizio era apparsa subito molto complessa e che doveva destare l’immediato interesse delle istituzioni per i forti rischi occupazionali nel Paese. Dal nazionale ci dicono che quelle tabelle non costituiscono una condizione definitiva, credo che nei prossimi 45 giorni partiranno ulteriori trattative. Staremo a vedere come evolveranno le cose. Ma la preoccupazione resta perché le sovrapposizioni sembrano riguardare anche i punti vendita in fase di passaggio sotto l’insegna Conad. La nostra idea resta quella di gestire l’intera operazione a livello nazionale, evitando spacchettamenti, e il verdetto dell’Antitrust ne è la conferma. L’attenzione resta altissima sulla questione sia sul piano nazionale che su quello territoriale anche perché nelle Marche le sovrapposizioni a quanto pare sarebbero numerose dato che il Conad era già molto diffuso tra Cia e Conad Adriatico».
Intanto i sindacati però non gettano la spugna e anzi affilano le armi, mentre ragionano sulle nuove strategie da attuare dal momento che gli scenari dell’operazione di acquisizione cambiano continuamente. Il 21 novembre è previsto un nuovo vertice con Margherita Distribuzione a Roma.