Ancona-Osimo

Auchan-Conad, pende la mannaia dell’Antitrust

Il 20 gennaio l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è pronunciata nuovamente individuando 24 posizioni dominanti nelle Marche. Cresce la preoccupazione dei lavoratori per i nuovi esuberi che ne potrebbero derivare

Supermercato

ANCONA – Sale il livello di preoccupazione dei lavoratori ex Auchan. La vertenza scaturita in seguito all’operazione di acquisizione del Gruppo Auchan Retail da parte di Conad si fa sempre più complessa.

Nei giorni scorsi la notizia dei 73 licenziamenti fra gli impiegati che lavorano nelle due sedi marchigiane (Ancona e Offagna) ha provocato un forte scossone. Ma a preoccupare è anche la mannaia dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è pronunciata nuovamente il 20 gennaio rilevando il rischio di violazione della libera concorrenza in 24 punti vendita della regione.

Certo il numero si è ridotto rispetto al precedente pronunciamento, quando l’Antitrust aveva individuato 36 sovrapposizioni solo nelle Marche sulle 147 rilevate in Italia. Ma la situazione desta grande preoccupazione perché andrebbe a coinvolgere anche i punti vendita che sono già passati al sistema Conad e che quindi hanno riaperto sotto la nuova insegna.

Conad dovrà inviare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato le sue controdeduzioni entro il 30 gennaio, dopo di che l’Antitrust avrà tempo fino a metà marzo per pronunciarsi definitivamente. Nell’attesa del verdetto finale dell’Autority la geografia dei negozi dove si andrebbe a prefigurare una posizione predominante da parte di Conad rispetto agli altri marchi della grande distribuzione è questa: le due province dove si evidenziano maggiori criticità sono quella di Ancona e quella di Fermo in ognuna delle quali sono 7 i punti vendita che metterebbero a rischio la libera concorrenza di mercato. Subito dietro c’è la provincia di Pesaro-Urbino dove sono 6, quella di Macerata con 3 punti vendita e infine Ascoli Piceno dove si registra 1 sola sovrapposizione. Una situazione che potrebbe andare a gravare sui 1675 lavoratori ex Auchan perché se l’Antitrust dovesse confermare nel verdetto definitivo il quadro attuale, potrebbero aprirsi due scenari: la vendita dei negozi o nella peggiore delle ipotesi addirittura la chiusura di quelli non produttivi. Insomma c’è poco da stare sereni.

Intanto fervono i lavori di sistemazione nei punti vendita che si apprestano a cambiare insegna, pur se con alcuni slittamenti rispetto a quanto previsto inizialmente, vista anche la scure dell’Antitrust. Il primo febbraio riaprirà i battenti il punto vendita di Villa Musone-Castelfidardo, il 9 febbraio sarà la volta di quello di Ascoli Piceno, mentre il 2 marzo toccherà al punto vendita di Sant’Angelo in Lizzola. Il 28 marzo riaprirà i battenti come Conad l’Auchan di Ancona. L’ipermercato di via Scataglini chiuderà a fine febbraio. Il primo marzo sarà giornata di inventario prima del passaggio alla nuova gestione che avverrà il 2 marzo. Successivamente partiranno i lavori di ristrutturazione. Il 17 aprile cambio di insegna anche per l’Auchan di Porto Sant’Elpidio e new entry il punto vendita di Pesaro-Robbia che non era stato inizialmente annoverato fra quelli che sarebbero passati in Conad e che invece è stato aggiunto alla lista.

Poi c’è la delicatissima situazione dei lavoratori del deposito di Osimo dove il rischio di esuberi è dietro l’angolo. Né Xpo Logistics  né Conad forniscono risposte, certo è che con il progredire dei cambi di insegna, il deposito che riforniva i punti vendita ex Aucha vede il fatturato ridursi all’osso. Inoltre ancora non è stato chiarito quale sarà il destino del supermercato Le Coccinelle di Osimo, né delle Ville di Falconara Marittima che non sono stati inseriti tra i negozi che verranno integrati in Conad. Saranno venduti o chiusi? Sono tante le incognite e gli esuberi potrebbero essere molti di più rispetto a quelli annunciati.