ANCONA – Ancora nulla di fatto nella trattativa sulla vicenda Auchan-Conad. Il tavolo aperto al Mise (Ministero dello sviluppo economico) per tentare di giungere a un accordo sulle procedure di trasferimento dei 109 punti vendita italiani che dovranno passare in Conad, si è concluso dopo ore di discussioni serrate con una nuova fumata nera. Ieri 30 settembre l’incontro a Roma tra i rappresentanti del Gruppo Auchan (guidato dalla Bdc, la new company costituita al 51% da Conad e al 49% dal finanziere Raffaele Mincione) e Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs.
Dopo la proposta di accordo presentata da Conad nell’ultimo incontro del 23 settembre scorso e respinta in maniera unitaria dalle organizzazioni sindacali, questa volta sono state Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs a presentare un documento che però non ha incassato il consenso dell’azienda.
Nel documento avanzato dai sindacati la richiesta di un impegno concreto da parte di Conad per la salvaguardia occupazionale, di una procedura di passaggio monitorata dai rappresentanti sindacali e di una applicazione delle condizioni concordate da parte di tutta la filiera, quindi Bdc, affittuari e sub affittuari (che saranno i proprietari dei singoli punti vendita) e non solo dalle Cooperative del sistema Conad come chiede invece l’azienda motivando con il fatto che il vincolo associativo fra queste e i singoli sub affittuari sia più che sufficiente a garantire i lavoratori, mentre secondo i sindacati un patto associativo può anche risolversi.
Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs hanno chiesto a Conad anche di chiarire cosa accadrà alla sede amministrativa di Ancona e al deposito logistico di Osimo, oltre a spiegare esplicitamente che l’una tantum dovuta ai lavoratori in base al contratto collettivo nazionale di 389 euro deve essere corrisposta a marzo 2020.
Insomma una trattativa che non ha per niente soddisfatto i sindacati al punto che hanno proclamato lo stato di agitazione del personale Auchan Spa, Sma Spa e Sgd Spa e in previsione potrebbero esserci degli scioperi.
Intanto Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UILTuCS, chiederanno al Mise di intervenire convocando le parti per tentare di ricondurre il confronto in ambito istituzionale, dal momento che le trattative si sono di fatto arenate.
Entro aprile 2020 avverrà il passaggio di 19 dei 29 punti vendita che contano circa 1.217 dipendenti. I primi a passare in Conad, entro fine ottobre, saranno Jesi, Chiaravalle, Fabriano, Porto San Giorgio, Ancona-Torrette e Ancona-via Trieste. A questi si aggiungeranno a novembre quelli di Falconara-Via Marconi e Senigallia. A gennaio e primi di febbraio il passaggio degli ipermercati Auchan di Ancona (a gennaio) e di Fano (a febbraio). Gli altri, Castelfidardo, Osimo, Grottammare, Ascoli Piceno, Porto Sant’Elpidio, Loreto, Sambucheto-Montecassiano, Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola saranno acquisiti entro aprile 2020.