ANCONA – «Ancona può diventare un polo croceristico, secondo me ci deve credere non solo il porto, ci deve credere la città e anche la regione». Lo ha detto il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Centrale, Vincenzo Garofalo.
«Abbiamo voluto partecipare al Miami Seatrade», ovvero al Seatrade Cruise Global, la più importante fiera croceristica, ha rimarcato il capo dell’Authority «per presentare in una stagione importante, perché di riapertura e quindi di uscita da questa cosiddetta bolla, il “prodotto” Marche, Umbria e Abruzzo» sottolineando che il porto di Ancona «si apre ad un territorio molto più vasto della propria regione». Insomma Garofalo punta a far diventare lo scalo dorico un polo croceristico che guardi anche alle regioni limitrofe.
«Abbiamo presentato gli itinerari possibili in un’ora – un’ora e mezzo dal porto, in modo tale che le stesse compagnie possano offrire delle alternative rispetto alle consuete tappe degli escursionisti. Credo di poter dire che è stata guardata con molta attenzione questa offerta, perché tutti i settori hanno un grado di maturità e anche nelle crociere le offerte tradizionali. convenzionali, storiche incominciano ad essere non dico superate, ma già troppo percorse in passato, quindi si cercano prodotti nuovi». Per quanto riguarda invece la programmazione estiva si è detto positivo: «Credo che dovrebbe andare bene come gli altri anni».
Un porto che non punta solo sui flussi turistici, ma anche sugli scambi commerciali. Il presidente dell’Authority ha sottolineato che l’obiettivo è quello di presentare il porto di Ancona come elemento di novità rispetto alle offerte sul mercato gran parte delle quali già battute. Parlando invece delle prospettive a più vasto raggio dello scalo ha rimarcato il trend in crescita dei traffici, ed ha aggiunto «credo che la stagione di questo trimestre e di quello successivo confermerà e ci darà dei trend ancora sempre più in crescita».
Intanto in vista delle risorse del Pnrr e dei grandi progetti che coinvolgono lo scalo, dal Molo Clementino alla partita con Fincantieri per il raddoppio della banchina che farebbe decollare la cantieristica, ha spiegato «abbiamo una interlocuzione continua con Fincantieri per sbloccare l’operatività dei finanziamenti che sono stati assegnati all’Autorità Portuale e poi i conseguenti di Fincantieri: abbiamo riparametrato già da tempo la tempistica e cercheremo di sollecitare, anzi di accelerare, sugli adempimenti necessari».
Riferendosi in particolare al Molo Clementino ha spiegato «stiamo lavorando rispetto a tutte le questioni di carattere ambientale e a tutte le autorizzazioni. Dobbiamo riuscire a dare segni evidenti rispetto alla cantieristica, a cantieri aperti, sebbene su questo fronte abbiamo una nota positiva perché dopo diversi anni si è sbloccato un appalto, la banchina 27, sulla quale negli ultimi giorni abbiamo già affidato il lavoro ad una impresa. Stiamo aspettando che si chiudano tutti gli adempimenti formali per le verifiche dei requisiti – ha concludo – per poi poter finalmente riparlare di cantiere».