ANCONA – «Quanto accaduto al Tribunale di Sorveglianza è qualcosa di lesivo della dignità della persona ancor prima che della dignità di una categoria professionale». È duro il commento del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, Maurizio Miranda, dopo che nella giornata di ieri, mercoledì 15 luglio, un nutrito gruppo di legali è stato lasciato fuori dal Tribunale di Sorveglianza ad attendere in strada e sotto il sole cocente il proprio turno prima di poter entrare per partecipare alle udienze dei propri assistiti.
Un trattamento che ha suscitato le ire di Miranda che punta il dito contro la disorganizzazione: «Ciò che maggiormente addolora e infastidisce – spiega – è il fatto che l’attesa forzata degli avvocati fuori del Tribunale di Sorveglianza è dovuto non solo e non esclusivamente a ragioni oggettive di spazio e di prevenzione da contagio per covid-19, ma a ragioni di scarsa organizzazione».
Il presidente degli avvocati dorici rimarca come «da anni si discute circa l’idoneità del palazzo di viale della Vittoria ad ospitare il Tribunale di Sorveglianza, trattandosi di un condominio che vede uniti insieme gli uffici giudiziari e le abitazioni private: è chiaro che qualcosa non ha funzionato nella predisposizione di un idoneo scaglionamento orario delle udienze che avrebbe consentito l’accesso alle aule dei soli difensori chiamati alla discussione».
«Evidentemente – conclude – da parte dell’Ufficio c’è una scarsa attenzione nei confronti dei professionisti che sono gli unici a dover sopportare le umilianti conseguenze della poca organizzazione».