ANCONA – Procura della Repubblica, Tribunale per i minorenni e Tribunale di Sorveglianza carenti di organico. A lanciare l’allarme l’Ordine degli avvocati e le Camere penali di Ancona che sciopereranno fianco a fianco dal 2 al 6 dicembre per protestare contro una riforma della Giustizia che trovano proprio “indigesta”.
Una delegazione di una trentina gli avvocati partirà da Ancona, ed altri se ne aggiungeranno anche dalle altre province marchigiane, per partecipare alla Maratona Oratoria nazionale promossa dall’Unione Camere Penali, che si terrà a Roma in piazza Cavour dal 2 all’8 dicembre, davanti alla Cassazione. Un’occasione ghiotta per le Camere Penali e per l’Ordine degli avvocati marchigiani, per rappresentare al ministero le criticità che attanagliano gli uffici giudiziari di Ancona la cui pianta organica è carente.
Uffici aperti a singhiozzo, solo due ore a settimana, 14 posti vacanti e 5 assenti per distaccamenti e altre necessità, insomma su 52 persone previste nella pianta organica ne mancano 19. Una situazione già drammatica alla quale andranno ad aggiungersi i pensionamenti previsti da Quota 100.
«Una situazione che non può più essere tollerata – spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati Maurizio Miranda -, mancano persone previste nella pianta organica, quindi non chiederemo più di quello che dovremo avere».
Ma gli avvocati chiederanno anche che vengano finalmente nominati i responsabili degli uffici giudiziari, «nomine che non possono arrivare a distanza di anni – prosegue – , il Tribunale di Sorveglianza ha un presidente facente funzione da oltre un anno, il posto è vacante, mentre il Tribunale per i minorenni è carente di organico» Strutture fondamentali che hanno una rilevanza regionale, perché hanno una competenza estesa a tutto il territorio della Regione Marche, «questo non solo incide negativamente su tutta l’attività professionale di tutti gli avvocati di tutta la Regione, ma incide sui diritti costituzionalmente garantiti di tutti i cittadini».
L’Unione Camere Penali italiane di fatto chiede al legislatore e alla politica di cancellare la legge che abolisce la prescrizione di appello. Una riforma che per gli avvocati renderà i processi senza fine, colpendo così i diritti fondamentali degli imputati ma anche della parte lesa.
«Non è una sospensione del corso della prescrizione – spiega il presidente delle Camere Penali Fernando Piazzolla – è un blocco della prescrizione che a partire dalla pronuncia della sentenza di primo grado sancirà una imprescrittibilità di fatto del procedimento del reato. Questo significa che i processi di primo grado potranno avere una durata indeterminata e quindi la prima lesione del diritto fondamentale è quella della ragionevole durata dei processi che così non viene garantita».
Dunque, «imputato per sempre» secondo Piazzolla. Altro boccone amaro è la questione della presunzione di non colpevolezza, la rieducazione della pena, il diritto di difesa, un pacchetto di principi sonoramente violato da queste disposizioniche «nel modo in cui è formulata la legge» rischia di tenere l’imputato sospeso all’infinito anche quando ha avuto già una prima sentenza di assoluzione e quindi tenerlo «sotto la scure di un processo che non si sa quando sarà è irragionevole, ingiusto e incivile».
Secondo la segretaria della Camera Penale di Ancona, Francesca Petruzzo «il problema della Giustizia italiana è che non si impiegano denari per assumere personale», cosa che di fatto «blocca lo svolgimento dei processi, non sono i rinvii o le astensioni degli avvocati – spiega – il nostro sciopero sospende il decorso della prescrizione». «Abbiamo la necessità di risolvere i problemi locali – prosegue – perché la situazione è insostenibile da più punti di vista i processi non si possono fare se non funzionano gli uffici, quindi o ci aiutano a trovare una soluzione oppure protesteremo anche con astensioni a livello locale».
Sulle criticità presenti nelle strutture regionali avevano protestato anche i detenuti che, in una lettera avevano manifestato difficoltà di interlocuzione con i Magistrati, prima quelli del Barcaglione nel mese di giugno e poi quelli di Montacuto a luglio.