ANCONA – Taglio del nastro questa mattina ad Ancona per la prima vasca da balneoterapia del centro Italia. La nuova dotazione, che si trova nella Clinica di Dermatologia dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche (quinto piano dell’ospedale regionale), consentirà di trattare le patologie dermatologiche, come dermatiti importanti, psoriasi, ustioni e ferite, allo scopo di curarle e di impedire e trattare le infezioni antibiotico-resistenti sia negli adulti che nei bambini, prima che queste possano dalla cute diffondersi ad altri organi.
Non solo, la vasca, realizzata in metallo e dotata di un sollevatore, potrà collocare i pazienti fragili, allettati, con difficoltà motorie od obesi, dal letto ospedaliero direttamente in vasca, in piena sicurezza, sia prima di un intervento chirurgico sia dopo, per detergere e disinfettare la cute, ma anche per eliminare i bendaggi senza dolore e senza incorrere in infezioni.
Alla presentazione della nuova dotazione hanno partecipato tra gli altri, il direttore dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche Armando Gozzini, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori (in video collegamento), il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Mauro Silvestrini. Presente anche il presidente dell’Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Ancona Fulvio Borromei.
L’ospedale regionale di Torrette, spiega l’assessore Saltamartini «ancora una volta si staglia come miglior ospedale d’Italia». «Con il presidente Acquaroli puntiamo molto sull’ammodernamento dell’ospedale di Torrette – spiega l’assessore alla Sanità – e sulla possibilità e sulla capacità del sistema sanitario regionale di garantire i massimi livelli possibili. Anche con la nomina del dottor Gozzini si vuole sottolineare un percorso innovativo, in “modo tale che la nostra sanità sia di rilievo, perché dobbiamo valorizzare le professionalità presenti».
Ricordano il premio assegnato da Agenas all’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, l’auspicio di Saltamartini è quello che sia da stimolo per «tutti noi a migliorare il sistema. Avremo anche il nuovo ospedale all’Inrca che dovrebbe sottrarre a Torrette tutta una domanda di prestazioni di bassa intensità di cura – spiega – che possa garantire a Torrette di stagliarsi come ospedale di secondo livello e anche di più, perché a Torrette si fanno cose importanti, non solo per le Marche, ma anche a livello nazionale e internazionale».
Il nuovo dg Gozzini ha parlato di« approccio altamente tecnologico e innovativo, curativo e preventivo, che questa Azienda aggiunge come ‘coccarda’ alle ennesime eccellenze che possiede». Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gregori evidenzia, dal canto suo, che la vasca per la balneoterapia permette «un’attività assistenziale di tipo evoluto».
La direttrice della Clinica di Dermatologia, professoressa Offidani spiega che la dotazione rappresenta «un importante passo avanti nel trattamento assistenziale dei pazienti, in quanto questa vasca è molto innovativa rispetto ad altre vasche» in quanto provvista di un sollevatore e realizzata in metallo, materiale più resistente ai farmaci e alle molecole utilizzate al suo interno. «Nella vasca – puntualizza – possono essere aggiunti, a seconda delle necessità terapeutiche del paziente, farmaci, come anche antibiotici, e sostanze dermatologiche, per la detersione profonda della pelle, per un’azione emolliente e antisettica, che riesce ad eliminare le colonizzazioni batteriche antibiotico-resistenti, prima che possano diffondersi ad altri organi».
Elementi che consentono «una medicazione appropriata, il miglioramento della barriera cutanea, della sua flora batterica, innalzando le performance immunologiche in caso di malattie infiammatorie, nell’igiene delle ferite, anche chirurgiche, con riescono a guarire fisiologicamente o con i farmaci. Una pulizia fondamentale, la cui importanza è comprensibile paragonandola alla pulizia delle mani nella fase emergenziale della pandemia di Covid-19. Questa pulizia riesce ad eliminare nelle aree necrotiche della pelle, le cellule morte e la desquamazione, i batteri che bloccano la riparazione delle ferite, con una importante azione riparativa».
La vasca, aggiunge «può essere considerata anche un lettino operatorio: normalmente gli interventi chirurgici vengono eseguiti in camere sterili, ma ci sono degli studi interessanti che stanno cercando di realizzare dei letti operatori in ambiente idrico» in modo da evitare il rischio di una ossidazione dei tessuti cutanei che non si verifica in acqua. «È verosimile che anche la nostra vasca servirà da sperimentazione di interventi chirurgici invasivi in ambiente liquido» conclude.