ANCONA – Per contrastare la violenza di genere bisogna «agire molto sulla cultura, entrare senza esitazione nelle scuole italiane, di ogni ordine e grado, per parlare di rispetto, di educazione al rispetto e contrasto a ogni forma di discriminazione». Lo ha detto la presidente di Azione, Mara Carfagna, intervenendo al congresso regionale del partito oggi ad Ancona. Carfagna ha spiegato che la violenza di genere «rappresenta una piaga che affligge la nostra società» contro la quale «molto è stato fatto soprattutto dal punto di vista legislativo in questi anni e l’Italia ha un quadro legislativo, normativo, che viene considerato all’avanguardia», ma «evidentemente non basta».
La presidente di Azione ha ricordato il suo impegno quando era al governo nel 2009 insieme alla ministra Gelimini con il governo di centrodestra: «Avevamo siglato un protocollo d’intesa che ci permetteva di entrare nelle scuole italiane per parlare a tutta la popolazione scolastica, alle famiglie e ai genitori, del tema della violenza di genere». Carfagna ha poi sottolineato il segnale positivo arrivato nelle ultime ore dal Senato: «tutte le opposizioni hanno deciso di utilizzare i soldi che il Governo ha riconosciuto al Parlamento per le modifiche alla Legge di Bilancio, proprio per finanziare le iniziative di contrasto alla violenza sulle donne».
In pratica, ha spiegato che «40milioni di euro, se il Governo accetterà questa proposta, saranno utilizzati per potenziare i centri antiviolenza esistenti, per costruirne di nuovi, per costruire nuove case rifugio, ma anche per formare tutti gli operatori che entrano in contatto con il tema della violenza, affinché la violenza di genere venga sempre riconosciuta come tale e nessun dettaglio possa mai essere sottovalutato. Un buon segnale, naturalmente non basta e la lotta contro la violenza di genere deve continuare ogni giorno».
L’altro tema toccato da Carfagna ad Ancona è stato quello delle elezioni Europee. La bussola del partito, ha spiegato saranno «lavoro, sanità, istruzione, diritti sociali, quei diritti sociali che la Costituzione riconosce, ma che lo Stato ancora non riesce a garantire a tantissimi italiani». Carfagna ha ricordato l’identità del partito fondato da Calenda, ovvero quello di «un partito pragmatico, responsabile, riformista, europeista, popolare, liberare, che grazie a questa identità chiara ha le idee chiare su cosa fare, su come farlo, sulla direzione da intraprendere».
Da qui ha snocciolato una serie di temi cruciali, come la politica estera, rimarcando «siamo con i piedi saldi nell’Occidente, non mettiamo in discussione l’Alleanza Atlantica, il Patto Atlantico, l’appartenenza all’Unione Europea», anche se ha puntualizzato che Azione è consapevole da un lato della necessità di rafforzare l’Unione Europea e dall’altro «di migliorare quei meccanismi che rendono» ancora l’Unione Europea «incapace di assumere quelle decisioni necessarie all’interesse dei popoli europei nei tempi giusti». Sul tema del lavoro «sosteniamo la necessità di introdurre il salario minimo che rappresenta il vero antidoto al lavoro povero e sottopagato, che riguarda principalmente i lavoratori del Sud, ma anche donne e giovani», mentre in tema di sanità il partito è «dalla parte di quei milioni di italiani che sono costretti a pagarsi le cure di tasca propria, rivolgersi al privato perché il pubblico li costringe a liste di attesa interminabili».