ANCONA – Hanno sintomi più lievi e sono fortunatamente poco colpiti dalla malattia, ma non ne sono immuni e possono essere infettati come gli adulti.
Ad accendere i riflettori sulla necessità di tutelare i bambini dal rischio di infettarsi con il Coronavirus è Elisabetta Fabiani, primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Salesi di Ancona. In Italia i casi di contagio fra i bambini, documentati dall’Istituto Superiore di Sanità vedono una incidenza dello 0,5-1% nella fascia d’età fino ai 18 anni. Un dato che non si discosta moltissimo da quello della Cina dove dopo aver preso misure draconiane l’incidenza dell’infezione sui bambini è del 0,3%. Qualche caso è stato registrato fra gli adolescenti, ma «si tratta comunque di casi singoli e di per se non rappresentano una evoluzione generalizzata» precisa la dottoressa Fabiani.
«Dai pochi dati che abbiamo – spiega la dottoressa Elisabetta Fabiani – sembra che bambini abbiano manifestazioni molto lievi e che non evolvano negativamente». Il primario spiega che ad oggi «risultano pochi casi di decessi» e comunque non in Italia, ma vanno attenzionati «perché potenziali distributori del virus nelle famiglie».
«In genere non richiedono ricoveri – osserva -. La sintomatologia può non essere presente o essere solo sfumata, oppure si può avere febbre e tosse, mentre in qualche altro caso possono essere presenti sintomi intestinali».
In ogni caso però la dottoressa spiega che «generalmente i bambini non vanno incontro a complicanze ad eccezione di chi ha problematiche respiratorie importanti. Le norme igieniche sono le stesse degli adulti, si raccomanda di tenerli in casa e di fargli lavare spesso le mani».
Intanto le società scientifiche di pediatria si stanno organizzando per rilevare i dati sui casi registrati fra i bambini. Al Salesi si è registrato per ora un solo caso di positività relativo ad un neonato sottoposto ad intervento chirurgico, che ora sta bene, ma la struttura è pronta ed attrezzata per accogliere eventuali pazienti anche attraverso un triage dedicato.
Quale potrà essere l’andamento delle infezioni nei prossimi giorni? «Si spera che il contagio sia limitato al momento – spiega Marcello Tavio, presidente Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali) – è quello che ci aspettiamo dalle misure intraprese, ma di casi ne possono emergere ancora per diversi mesi perché il contagio era avvenuto prima delle misure intraprese».
Ma come proteggere i bambini dal contagio? Secondo la Spi, Società Italiana di Pediatria, i bambini come gli adulti devono restare a casa, evitando passeggiate al parco soprattutto se sono presenti altri bambini o adulti. Una misura necessaria anche per evitare di trasmettere il virus ai nonni.
Una attenzione particolare va riservata alla disinfezione delle superfici dove gioca il bambino e anche agli oggetti con cui gioca, inclusi tablet e smartphone che vanno puliti almeno una volta al giorno, evitando di farli utilizzare da altre persone, anche della stessa famiglia.
Nel caso in cui i bambini dovessero manifestare sintomi non vanno portati nell’ambulatorio del pediatra, che invece potrà essere contattato telefonicamente.