Ancona-Osimo

Scuola Montessoriana in ospedale e istruzione a domicilio: le Marche hanno l’intesa

Siglati gli accordi per l'attivazione del servizio di istruzione per i giovanissimi ricoverati nei nosocomi e direttamente a casa per i ragazzi malati. I progetti sono stati illustrati oggi presso l'Ufficio Scolastico Regionale

Il momento della firma dell'accordo tra Regione Marche, Ufficio Scolastico Regionale e Azienda Ospedali Riuniti di Ancona

ANCONA – Garantire il diritto all’istruzione per i bambini e i ragazzi malati, impossibilitati a frequentare le lezioni in classe. È l’obiettivo dell’accordo siglato fra Regione Marche, Ufficio Scolastico Regionale e Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, illustrato nel pomeriggio di oggi, 21 aprile, dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Marco Ugo Filisetti, dall’assessore all’Istruzione, Giorgia Latini, e dal direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi.

Si tratta di due protocolli, uno dei quali ha dato vita al servizio di istruzione ad indirizzo Montessoriano in ospedale, avviato da circa un mese presso l’ospedale Salesi di Ancona e il reparto di Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita di Torrette, mentre l’altra gamba dell’intesa consentirà di concretizzare un servizio di istruzione domiciliare a chiamata, su richiesta delle famiglie dei bambini e dei ragazzi malati.

La novità per quanto concerne il servizio di istruzione ospedaliera, già presente da un trentennio al Salesi, è l’attivazione dell’indirizzo Montessoriano per i bambini iscritti alla scuola d’infanzia e primaria.  I beneficiari dell’iniziativa al Salesi sono i bambini ricoverati nei diversi reparti, mentre a Torrette quelli della Cardiochirurgia Pediatrica.

I bambini degenti lavorano con il materiale montessoriano sia in corsia che nel letto dell’ospedale, «materiale liberamente scelto», ha spiegato la referente del progetto e delle linee di indirizzo per l’Ufficio Scolastico Regionale, Rita Scocchera. Due gli insegnanti coinvolti nel progetto, uno della scuola d’infanzia e l’altro della primaria.

Per concretizzare, invece, l’altro protocollo, relativo al servizio di istruzione domiciliare, l’Ufficio Scolastico Regionale è al lavoro per creare un pool di docenti formati ad hoc, tramite un Master universitario. Destinatari dell’iniziativa saranno sia i bambini del primo ciclo di istruzione, che i ragazzi del secondo ciclo (superiori). Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Marco Ugo Filisetti, ha spiegato che i docenti dovranno acquisire un profilo specialistico, costituito da competenze in area medica, psicopedagogica, sociologica, dal momento che si troveranno a gestire situazioni complesse.

L’assessore all’Istruzione Giorgia Latini ha sottolineato che i protocolli sottoscritti, sono frutto di un percorso intrapreso dalla Regione «per dare massima attenzione ai bambini che non possono essere presenti a scuola» per gravi problemi di salute. Inoltre ha spiegato che l’intesa rientra nel lavoro intrapreso dalla Regione per «non lasciare indietro nessuno studente» e «per contrastare l’abbandono scolastico».

Da sinistra Michele Caporossi, Giorgia Latini e Marco Ugo Filisetti

«La Regione Marche ha una visione innovativa della scuola per far si che i nostri ragazzi abbiano una delle migliori educazioni – ha detto Latini -. Lo studio deve essere un diritto e questo deve essere garantito e tutelato perché gli studenti nel vivere una situazione difficile, come essere affetti da una patologia, devono necessariamente essere supportati il più possibile nello studio».

L’assessore ha poi ricordato che la Giunta regionale ha deliberato da poco un progetto pilota «molto importante sull’innovazione digitale didattica attraverso uno stanziamento di 750mila euro» per il quale «individueremo a breve un istituto per ogni provincia dove iniziare».

«Più che un progetto, è una linea di attività e grazie alla Regione e alla rete ospedaliera il sistema di istruzione marchigiano si arricchisce di un ulteriore servizio» ha sottolineato Filisetti.

Il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi, ha è evidenziato che la presenza di una scuola Montessoriana in ospedale «è un grande segnale di attenzione da parte della Regione per i bambini che vivono una situazione difficile» ed ha plaudito l’amministrazione regionale per l’innovazione apportata con l’attivazione dell’indirizzo Montessoriano. Inoltre ha rimarcato che la scuola in ospedale rappresenta «un pezzo di percorso diagnostico terapeutico del bambino», sottolineando che questo avviene proprio nella terra di Maria Montessori, la famosa pedagogista di Chiaravalle.

Caporossi ha spiegato che è difficile stimare la platea dei bambini e dei ragazzi beneficiari della scuola in ospedale, ma ha puntualizzato che mediamente le presenze si attestano «nell’ordine di oltre 150 all’anno».