Ancona-Osimo

Banca Marche, arbitrato Anac: accolti 276 ricorsi degli obbligazionisti subordinati

Canafoglia, Unione Nazionale Consumatori: «Un successo molto importante che ha riportato nelle Marche 19 milioni di euro». L'8 luglio la prossima udienza del processo per il crac dell'istituto di credito dove si deciderà i responsabili civili chiamati in causa

ANCONA – Accolte 276 domande di ricorso presentate dai risparmiatori azzerati nel crac Banca Marche. L’Anac, Autorità Nazionale Anti Corruzione, ha infatti accolto l’80% dei ricorsi presentati dai risparmiatori dei quattro istituti di credito in liquidazione (Banca Marche, CariChieti, Carife e Banca Etruria).

«Un successo molto importante che ha riportato nelle Marche 19milioni di euro – commenta il legale di Unione Nazionale Consumatori, Corrado Canafoglia -. Si tratta di una prima tranche che riguarda gli obbligazionisti subordinati, ovvero quelli che avevano prestato denaro alla banca in due momenti diversi, prima del 2012, spartiacque nelle problematiche emerse nei bilanci, e dopo i 2012».

«Siamo riusciti a far emergere davanti all’Anac le gravi irregolarità presenti al momento dell’emissione delle obbligazioni – prosegue Canafoglia – ai clienti non veniva indicata la natura di obbligazione all’atto della firma dell’investimento, clienti che in alcuni casi erano anziani e quindi senza alcuna conoscenza del sistema né tanto meno speculatori come alcuni hanno tentato di far credere. Inoltre siamo riusciti a far comprendere la condotta tenuta dalla banca che aveva taroccato i bilanci e non aveva informato azionisti e creditori del disastro in cui già versava l’istituto di credito». Ma la singolarità dell’operazione, precisa il legale, è che anche quella che «molti dipendenti della banca sono caduti essi stessi nell’operazione».

Intanto l’8 luglio si terrà la terza udienza del processo per il crac Banca Marche, «un’udienza molto importante – sottolinea Canafoglia – dove si decideranno i soggetti chiamati in causa come responsabili civili che dovranno rispondere in solido con gli imputati. Siamo anche in attesa della conversione in legge del decreto crescita», che dovrebbe arrivare entro il 29 giugno e che permetterà ai risparmiatori azzerati di beneficiare del fondo di indennizzo  che restituirà agli obbligazionisti il 95% del costo di acquisto, mentre agli azionisti restituirà un 30% entro il limite massimo di 100.000 euro.

«Un traguardo frutto di un intenso lavoro di relazioni e rapporti diretti con il Mef (Ministero Economia e Finanze) e i suoi ministri e con il premier Conte, durato oltre un anno», conclude il legale.