ANCONA – Porre in atto iniziative a difesa dei risparmiatori e azionisti azzerati dal crac di Banca Marche e promuovere la creazione di una banca del territorio. Sono i principali obiettivi della mozione approvata ieri all’unanimità in Consiglio regionale.
Il documento, che vede come primo firmatario il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, è stato sottoscritto anche dai consiglieri regionali della Lega Andrea Antonini, Mirko Bilò e Chiara Biondi. L’atto chiede una rivalutazione dei possibili ristori per risparmiatori e azionisti che hanno perso tutto in seguito al fallimento dell’istituto di credito marchigiano avvenuto nel 2016, le cui responsabilità sono al centro del processo che ha preso avvio il 20 maggio del 2019 e che vede 13 imputati e la costituzione di 3.500 parti civili.
Tra le proposte avanzate dalla mozione, su cui si è registrata anche la convergenza delle opposizioni, un intervento legislativo per favorire la creazione di una banca del territorio anche a partecipazione pubblica delle istituzioni e degli enti locali.
«È una mozione – spiega il presidente del Consiglio regionale Dino Latini – che vuole lasciare indietro gli aspetti negativi che purtroppo in questi 10 anni tutti i piccoli risparmiatori e le imprese, che hanno avuto un rapporto con la banca territoriale più importante della nostra regione, hanno potuto toccare con mano».
«Con la fine di Banca Marche – evidenzia – non è soltanto venuto a mancare il principale polmone di finanziamento stabile del territorio in termini di spinta all’imprenditoria regionale, ma si è prodotta la conseguenza disastrosa dell’impossibilità, per numerosi piccoli risparmiatori e azionisti, di vedersi corrisposti gli attesi ristori per il danno subito».
In tale cornice secondo Latini c’è una «una necessità insopprimibile di una banca del territorio. Bisogna individuare i presupposti per crearla, tenendo conto della presenza del sistema bancario attuale – ha aggiunto Latini -: questo è il secondo forte obiettivo della mozione, per un pronto recupero di un valido e serio punto di riferimento per i risparmiatori, anche in termini di rapporti umani vicini e diretti».
«Questo non vuol dire costituirne una da nuovo – ha aggiunto -, ma valorizzare quelle presenti: non sono molte ma vi sono e si tratta di realtà importanti in cui l’autonomia e la capacità, le hanno preservate dai sommovimenti delle grandi crisi finanziarie». Realtà, spiega, che «se valorizzate e interconnesse, anche con l’azione della Regione Marche e della comunità, possono essere di nuovo parte del territorio».
Nel dispositivo della mozione, si impegna la Giunta regionale a intervenire presso il governo nazionale per favorire la concessione di ristori ai risparmiatori e valutare l’opportunità di introdurre nella legislazione statale norme che consentano la creazione di banche del territorio anche a partecipazione pubblica delle regioni, dei comuni e di altre istituzioni o enti con finalità economiche e sociali.