Ancona-Osimo

Crac Banca Marche, «Controlli solo formali, la Pwc ha certificato bontà dei numeri»

L'avvocato Canafoglia, difensore di parte civile di Unione Nazionale Consumatori, pone l'accento sul fatto che le verifiche dei bilanci dell'istituto di credito non sono state approfondite. Ascoltato il revisore Palumbo. Prossima udienza il 12 ottobre

tribunale di Ancona
Tribunale di Ancona

ANCONA – La Pwc in sede di verifica si sarebbe limitava ad un controllo formale della documentazione fornita da Banca Marche. È quanto ha riferito nel pomeriggio di ieri, 5 ottobre, Pasquale Palumbo nel corso della nuova udienza del processo per il crac dell’istituto di credito marchigiano che si è tenuta al Tribunale di Ancona, davanti al giudice Francesca Grassi e ai Pm Laurino e Bizzarri. 

Il revisore della Pwc (PricewaterhouseCoopers), la società che controllava l’andamento della gestione dell’istituto di credito marchigiano prima del default, ha spiegato che i controlli avvenivano a campione ed erano finalizzati al controllo formale delle pratiche di finanziamento. Inoltre nel corso dell’interrogatorio sarebbe emerso che all’atto della certificazione del bilancio del 2010, la Pwc non avrebbe riscontrato irregolarità, mentre già nel 2011 erano partite le prime avvisaglie di quello che poi sarebbe degenerato il default. Ad interrogare Palumbo sono stati i due Pm, l’avvocato Salvatore Santagata e l’avvocato Corrado Canafoglia.

«Una società di revisione che doveva controllare e che in realtà fino al 2010 ha certificato la bontà dei numeri di Banca Marche, quando subito dopo è emersa tutta la loro assurdità» commenta il legale Corrado Canafoglia, avvocato difensore di parte civile di Unione Nazionale Consumatori.

Nel corso delle precedenti udienze, spiega, «sono emersi elementi a carico degli imputati e dei coni d’ombra che vanno valutati e accertati, come ad esempio il ruolo di Banca d’Italia e capire cosa è successo nel periodo che va dal commissariamento in poi. Importante anche capire qual’è la responsabilità degli imputati e se ci sono corresponsabilità ancora non acclarate».

L’iter del processo vedrà al massimo un paio di altre udienze con la Procura e poi toccherà prima ai difensori di parte civile che porteranno i loro testimoni, successivamente verranno ascoltati gli imputati e infine sarà la volta degli delle difese degli imputati che potranno produrre dei teste, per traghettare il procedimento verso la conclusione, il cui termine è previsto orientativamente entro la fine del 2021, salvo intoppi creati dal covid-19.

Il processo vede 13 imputati tra i quali l’ex presidente Lauro Costa, l’ex direttore generale Massimo Bianconi e altre 11 figure dirigenziali ai quali sono contestati vari reati: bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, ostacolo della vigilanza e falso in prospetto. Prossima udienza lunedì 12 ottobre alle 9 quando sarà sentito in video conferenza un altro teste della Pwc e teste degli avvocati di parte civile.