ANCONA – Gli stand per i crocieristi dividono il centro: bancarellari sul piede di guerra. La lettera al Comune: «Spostate quei gazebo, ci tolgono lavoro e visibilità». È questa, in sintesi, la richiesta di alcuni esercenti di corso Garibaldi e di diversi ambulanti di corso Mazzini.
Ambulanti che, nelle scorse settimane, si sarebbero recati persino a palazzo del Popolo per rappresentare la situazione: «Abbiamo trovato collaborazione, in Comune, ora con la nuova giunta bisogna vedere cosa succederà. Noi non vogliamo togliere lavoro a nessuno – spiega Alessandro Ascoli, bancarellaro di corso Mazzini – ma il mercatino del venerdì porta la gente solo in corso Garibaldi e non ci fa lavorare bene».
Si chiama mercatino del venerdì perché – appunto – i gazebo sono stati organizzati in occasione dell’arrivo delle navi da crociera, il venerdì e il sabato: «La situazione va risolta al più presto. Trovo sia meglio posizionare quel mercatino in zona porto, là dove i turisti sbarcano. Quello tra corso Mazzini e piazza Roma è un mercatino che ha più di 100 anni, ci andava mio nonno coi cavalli ed è questo che va valorizzato, qui, in centro».
Concorde Cristina Crippa, dell’omonima tabaccheria, nei pressi della Galleria Dorica: «Non solo le transenne, adesso anche le bancarelle che non ci fanno lavorare. Le hanno posizionate proprio davanti alle nostre vetrine e i negozi – di conseguenza – sono oscurati dai teloni o dai camion. Non è giusto trovarsi in questa situazione, noi paghiamo 2500 euro di affitto».
Fa discutere anche l’ubicazione degli stand per quanto riguarda la vendita dell’oggettistica: «Capita quasi sempre di trovare davanti alla mia vetrina un gazebo che vende prodotti analoghi (o surrogati) ai miei – evidenzia un’altra commerciante, che però preferisce l’anonimato – Venerdì scorso, vendevano la mia stessa bigiotteria davanti al mio locale».
La soluzione? Per Ascoli, il mercatino per turisti potrebbe essere posizionato in zona porto, mentre per Crippa e tanti altri sarebbe meglio usare le piazze vuote del centro cittadino, «come piazza Pertini o la grandissima piazza Cavour».
Intanto, una delegazione di negozianti ha redatto una lettera da recapitare al neo sindaco, Daniele Silvetti, per tentare di sbrogliare la matassa.