ANCONA – Entro 18 mesi sarà completata la digitalizzazione delle aree bianche nelle Marche con la connessione internet veloce delle aree dell’entroterra, che sarà allargata a tutta la regione. È quanto è emerso a Palazzo Leopardi nella conferenza stampa sullo stato dell’arte dei cantieri per la banda ultra larga nella regione, a cui hanno preso parte il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il vice presidente della Giunta Mirco Carloni e l’amministratore delegato di Open Fiber Mario Rossetti.
Con l’occasione è stata tracciata la roadmap che poterà al completamento dei lavori. Il governatore Acquaroli ha rimarcato «l’importanza della rete a banda ultra larga per essere competitivi a livello nazionale e internazionale. Fondamentale procedere senza più rallentamenti». Il vice presidente Carloni ha invece spiegato che la connessione a banda ultra larga, «soprattutto nelle aree bianche, quelle più periferiche e di montagna, è fondamentale per abbattere il divario sociale che si è venuto a creare soprattutto in questi ultimi due anni di emergenza pandemica. In questi mesi – ha detto – abbiamo visto l’importanza di potersi collegare dalle proprie case, sia per gli studenti in Dad che per i lavoratori in smart working».
Inoltre ha evidenziato che «dopo i ritardi accumulati in tre anni, con il nostro insediamento in Regione abbiamo dato un forte impulso affinché si accelerassero i cantieri» e dopo varie interlocuzioni con Open Fiber «siamo dinanzi a una nuova ripartenza che porterà al completamento delle opere entro 18 mesi». L’azienda aveva infatti vinto la gara nel 2017, ma i lavori sono rimasti in ballo tra autorizzazioni e progetti e sono stati completati solo in 70 comuni, ora però l’accelerazione su spinta della Regione. «Abbiamo insistito molto che Open Fiber completasse tutti i cantieri» ha detto Carloni.
Ritardi causati in parte «dalla scarsità di risorse a disposizione delle imprese esecutrici» ha spiegato dal canto suo Open Fiber. Nel 2021 sono stati completati i lavori in 73 Comuni delle aree bianche e nel 2022 saranno terminati in altri 77 Comuni ha detto l’amministratore delegato Rossetti, mentre per gli ultimi 27 comuni «la chiusura del progetto avverrà nel primo semestre 2023» ha assicurato l’azienda. Il piano ha un valore di 107 milioni di euro.
Entro il 2026 saranno raggiunte dalla rete complessivamente 880mila unità immobiliari residenziali, così da recuperare il gap che stanno scontando imprese, pubbliche amministrazioni e famiglie nelle aree non raggiunte dalla connessione. In tal senso Rossetti ha rimarcato che l’investimento di Open Fiber che ad oggi ammonta a 176 milioni di euro, con le aree grigie può arrivare fino a oltre 300 milioni di euro.
Ad oggi nelle aree bianche, quelle meno popolose che nelle Marche rappresentano quasi un terzo del totale (33%) ovvero quasi 220 comuni, sono 111 i comuni in FTTH (fibra fino a casa) e FWA (fixed wireless access) per un totale di 93.953 unità immobiliari disponibili per l’attivazione del servizio, alle quali si aggiungono 648 sedi della pubblica amministrazione (168 scuole). Si tratta di zone dove la posa della rete non sarebbe conveniente per gli operatori, ma che ora grazie all’intesa tra Regione e Open Fiber potranno essere coperte.
Nelle aree nere (a maggiore densità abitativa) Open Fiber è presente con rete FTTH a Fabriano, Macerata, Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro con oltre 100mila unità immobiliari su un totale di circa 300mila abitanti, alle quali si aggiungeranno anche Senigallia e Civitanova Marche (in corso di realizzazione) con oltre 8 mila unità immobiliari.
Per quanto concerne le aree grigie Rossetti ha spiegato che Open Fiber intende partecipare a tutti i bandi indetti dal Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale: «Per la regione Marche il bando riguarda 216 Comuni per un totale di 122.938 civici» ha detto, spiegando che il valore del bando è di circa 88 milioni di euro, a cui si dovranno aggiungere altri 26 milioni di fondi privati e «52 milioni in valutazione su grigie commerciali».