ANCONA – «La connessione con la fibra è un’infrastruttura fondamentale per le imprese, per i giovani, per le scuole, per le istituzioni, affinché si possa restare competitivi e al passo con i tempi». Così il governatore Francesco Acquaroli a Ripatransone, per la chiusura del cantiere per la banda ultra larga.
Il presidente della Regione Marche, nel sottolineare l’importanza di colmare il gap tecnologico per garantire lo sviluppo della regione, ha parlato di «un’autostrada che collega i nostri paesi con il mondo». Il piano della Regione prevede di connettere 216 comuni e sarà completato nel 2022. «In un anno – prosegue -, abbiamo visto chiudere oltre 60 cantieri in altrettanti comuni marchigiani, e questo deve essere un punto di partenza per dare a tutta la nostra regione pari dignità e stesse opportunità».
La banda ultra larga, grande assente in moltissime zone delle Marche, ora inizia a diffondersi in maniera più capillare anche nei piccoli borghi che finalmente navigano a una velocità di connessione che consente ai territori di essere competitivi.
Acquaroli, affiancato dall’assessore regionale alla digitalizzazione Mirco Carloni, ha spiegato che Open Fiber sta realizzando un’infrastruttura in banda ultra larga, in modalità Fiber To The Home, ovvero la fibra che arriva all’interno di case e aziende e che rimarrà di proprietà pubblica e sarà gestita dall’azienda in concessione per 20 anni. Il piano di cablaggio vede connesse al momento 74 mila unità immobiliari e 494 punti di pubblico interesse (scuole, musei, sedi comunali) in 88 comuni sparsi in tutte le province.
Nel Comune di Ripatransone la realizzazione vede connesse e disponibili per i cittadini 1.746 unità immobiliari con tecnologia FTTH (la fibra fino a casa), tramite una nuova infrastruttura di 23 chilometri, e altre 400 in banda ultra larga con tecnologia FWA (Fixed Wireless Access).
«Il progetto nato nel 2016 nell’ambito di un accordo nazionale – ha spiegato il governatore Acquaroli -, al nostro arrivo stava registrando un grande ritardo, nonostante un finanziamento complessivo di oltre 105milioni di euro. Fino ad ottobre 2020 i cantieri erano rimasti chiusi. Dopo l’insediamento, con il massimo sostegno di tutta la giunta, abbiamo dato un’enorme accelerazione: solo tra ottobre e dicembre 2020 sono stati effettuati ben 31 collaudi. Oggi inauguriamo un ottimo risultato che testimonia che qualcosa finalmente si sta muovendo. Il risultato che abbiamo raggiunto a Ripatransone vogliamo raggiungerlo dappertutto. Per questo è essenziale una filiera istituzionale e associativa: insieme dobbiamo costruire una nuova competitività per i nostri territori» .
Il presidente della Regione Marche ha rimarcato che ci sono «aziende costrette a spostarsi per poter lavorare perché nelle loro zone non riescono a scaricare le mail più pesanti. Una situazione imbarazzante e inaccettabile anche in considerazione e nel rispetto della dinamicità imprenditoriale di tanti marchigiani che hanno investito e creato occupazione. A queste persone dobbiamo garantire la prosecuzione delle loro attività. Ci aspettiamo che i ritardi che si sono verificati fino al 2020 siano recuperati al più presto. Si tratta di esigenze improcrastinabili a cui dobbiamo dare risposte immediate».
L’assessore regionale Mirco Carloni ha sottolineato l’impegno della Regione per accelerare una situazione «davvero deprimente. Al nostro insediamento non era stato effettuato alcun collaudo. La Regione ha assunto il ruolo di soggetto facilitatore, oltre che di “finanziatore” svolgendo azioni di raccordo organizzativo e di supporto informatico ed amministrativo verso i Comuni del territorio regionale e gli altri attori coinvolti. Abbiamo quindi istituito una Task Force degli operatori, con la funzione di “cerniera” con i soggetti del territorio marchigiano, per accelerare la realizzazione del Piano, favorire la cultura del digitale e la diffusione delle connessioni veloci alla rete presso i cittadini, le imprese e le amministrazioni marchigiane. Parliamo di un diritto ormai essenziale, soprattutto dopo il lockdown, che va garantito a tutti per evitare differenze tra grandi città e realtà dell’entroterra che non possono più soffrire un handicap economico e sociale per mancanza di infrastrutture».
Ad oggi, tutti i 236 comuni della Regione Marche hanno sottoscritto la Convenzione con Infratel per l’attivazione della banda ultralarga e sono 220 i progetti definitivi fibra approvati. I cantieri aperti fino ad oggi sono 182 per un valore complessivo di 87.367.360,15 euro, mentre i cantieri chiusi ad oggi sono 88 per un valore complessivo di 27.122.260,32 euro.
«Nell’ultimo anno, grazie alla sinergia con la Regione – ha detto Roberto Tognaccini, responsabile Network e Operation Centro Italia Open Fiber – c’è stato un avanzamento del piano e i cittadini dei piccoli borghi stanno finalmente usufruendo di una connettività ultraveloce grazie a una rete a prova di futuro, in grado di supportare servizi sempre più all’avanguardia per cittadini, scuole e Pubblica Amministrazione». Nelle Marche sono 55 le aree industriali già connesse.
Open Fiber sta realizzando anche una rete in fibra nelle principali aree urbane delle Marche, ed ha già collegato Ancona, Macerata, Pesaro, Fabriano e Ascoli Piceno per oltre 95 mila famiglie tramite un investimento privato di oltre 34 milioni di euro. A fine anno le prime connessioni saranno disponibili anche per i cittadini di Civitanova Marche e Senigallia con un ulteriore investimento di 11 milioni di euro.