ANCONA – È di Ancona il miglior barista d’Italia. Si chiama Marco Pezone, ha appena compiuto 30 anni e lavora a Falconara: «Ma quale miglior barista d’Italia (ride, ndr). Non mi sento affatto il migliore» – esordisce con umiltà.
Al telefono, Marco risponde subito: «Per me, è il coronamento di un lavoro che dura ormai da tre anni». Pezone, originario di Taranto, è ormai anconetano d’adozione: «Vivo alle Palombare, ad Ancona, ma lavoro al forno Taccalite di Falconara».
Tutti, qui, lo conoscono per il suo sorriso e la sua gentilezza. Chiediamo come ci si senta ad essere il miglior barista della penisola: «Guardi, al massimo sono il miglior espresso».
La gara, infatti, si chiama Espresso Italiano Champion 2023 ed è organizzata dall’Istituto espresso italiano. Undici professionisti si sono sfidati preparando cappuccini e caffè. I migliori? Proprio quelli di Pezone, che da qualche anno si è avvicinato alla latte art, l’arte – cioè – di decorare caffè e cappuccini.
Ma qual è il trucco per preparare il caffè perfetto? «Le regole dell’Istituto espresso italiano definiscono il miglior espresso come quello che conta 25 millilitri, che scende in 25 secondi e che vanta una crema color nocciola, con tessitura fine, persistente ed elastica» – precisa il barista.
Un «corpo pieno» di gusto e di colore. «L’espresso va valorizzato, noi italiani siamo i migliori al mondo nel farlo». Pezone la colazione, a casa, la prepara da solo: «Mi piace non solo berlo il caffè, ma anche prepararlo. Per me – prosegue – fare il caffè è un rito. Lo faccio con diversi tipi di estrazione, a volte filtrato a volte espresso».
Moka o macchinetta? «La prima è convivialità. La caffettiera la uso con gli amici e l’espresso per un caffè al bar». Barista di professione dal 2017, in pochi anni ha scalato il primo posto come miglior barista a realizzare l’espresso italiano.
«A chi dedico questo titolo? Beh, in primis ai miei datori di lavoro e al Jolly caffè, che mi ha rappresentato. Poi, alla mia famiglia e a me stesso, che non ho mai mollato un colpo. Ma questo – dice – è solo l’inizio di un lungo percorso».