Ancona-Osimo

Bilancio Marche, ok dall’Aula. Castelli: «Da regione in transizione ora verso una nuova crescita»

Varato a maggioranza il bilancio di previsione della Regione. Approvati anche Defr e legge di stabilità. Critico il Pd. Ecco i commenti

Il consiglio regionale delle Marche
Il consiglio regionale delle Marche

ANCONA – Via libera all’alba di ieri, a maggioranza, alla legge di stabilità e al bilancio di previsione 2022-2024. Un dibattito fiume che ha esaminato anche diversi emendamenti e che ha visto come relatrici Jessica Marcozzi (Forza Italia) per la maggioranza e Marta Ruggeri (M5s) per l’opposizione.

Nell’ultima seduta consiliare del 2021 è stato approvato a maggioranza (20 favorevoli, 9 contrari e un’astensione) anche il Defr, documento di economia e finanza regionale 2022-2024 a iniziativa della Giunta, che definisce le linee strategiche della programmazione economica e finanziaria della Regione. Relatori della proposta di legge i consiglieri Chiara Biondi (Lega) e Fabrizio Cesetti (Pd).

Varata anche la proposta di atto amministrativo “Bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea 2022/2024” a iniziativa dell’Ufficio di Presidenza che però ha incassato il voto contrario dei gruppi di opposizione (Pd e M5s) e l’astensione del consigliere Luca Santarelli (Rinasci Marche). Nel 2022 prevede spese di competenza rispettivamente per 20.038.916 euro (2022), 20.026.252 (2023) e 20.766.128 (2024), una proposta, come ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, incentrata sulla prudenza, con una riqualificazione della spesa che ha consentito una riduzione di 1 milione nel 2022 e di 1 milione nel 2023.

Guido Castelli, assessore regionale

«L’obiettivo di questo bilancio – ha detto l’assessore regionale Guido Castelli – è avviare la ricostruzione delle Marche, una regione che abbiamo ereditato in transizione ma che vogliamo in transito verso una nuova crescita, nel gruppo delle più sviluppate d’Italia. Per raggiungere questo obiettivo sarà centrale l’efficienza che dobbiamo generare nell’ambito della macchina organizzativa, perché la vera sfida che deve essere colta dalla Regione è quella della riorganizzazione. Le risorse ci sono, vanno utilizzate al meglio e velocemente. C’è necessità di trasferire, con la massima rapidità, tutte le risorse che ci vengono assegnate e che riusciamo a ottenere dalla fiscalità ordinaria, in maniera tale che possano, subito, essere immesse nel tessuto produttivo e sociale delle Marche».

Un bilancio che secondo l’assessore «ha le caratteristiche di un vero cruscotto operativo e finanziario che consente di coordinare le risorse proprie delle Regione, anche se con un bilancio sempre più rigido per le disposizioni nazionali. Abbiamo evitato l’esercizio provvisorio, che avrebbe avuto conseguenze deleterie sul sostegno a imprese e cittadini, ma, soprattutto, abbiamo approvato un buon bilancio di previsione, perché tiene conto, con il necessario realismo, di un fatto incontrovertibile: il Covid ha cambiato, in modo così profondo e vasto, il mondo in cui viviamo. Inesorabilmente ha mutato anche la gestione finanziaria delle amministrazioni regionali. Il ritorno a un forte centralismo, dovuto al periodo di emergenza, ha comportato l’accentramento delle decisioni in capo al livello nazionale, ma anche un taglio alle risorse, scaricando sulle Regioni la copertura delle spese sanitarie aggiuntive per la gestione del Covid già sostenute dalle Regioni»

Nel 2020 nelle Marche «le spese aggiuntive erano state pari a 191 milioni di euro, di cui solo 102,5 ristorati dallo Stato. Nel 2021 il sovra-costo calcolato dalla Regione è di circa 146 milioni, ma, al momento, solo 48 sono stati coperti dallo Stato. Questo significa che il sistema regionale ha dovuto far fronte a tali extra costi con risorse interne. Le Regioni chiedono almeno 2.200 milioni aggiuntivi per far fronte a questi costi. Al momento, sembra che il Governo sia disposto a riconoscere 600 milioni».

A questa situazione si aggiunge il tema delle minori entrate tributarie, «già manifestatesi nel 2020 e nel 2021 – ricorda Castelli – e previste anche per gli anni futuri, a causa della pandemia: la contrazione del PIL o dei consumi si riflette sulle entrate che la legge attribuisce alle Regioni, erodendo le relative basi imponibili. E, di nuovo, i ristori statali si stanno rivelando incapienti».

L’assessore ha poi evidenziato «la natura dinamica del bilancio di previsione: al bilancio di previsione seguiranno altri atti formali e sostanziali, con cui è già prevista l’integrazione di risorse certe, tramite le leggi di variazione di bilancio e l’assestamento di bilancio. Se infatti è evidente che le Marche stanno attraversando un contesto difficile, determinato da crisi economica, sisma 2016, Covid-19, la Regione è impegnata a valorizzare pienamente lo scenario di significative opportunità finanziarie che si aprono: la nuova programmazione comunitaria 2021-2027, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC)».

Il bilancio regionale promuove la spesa per gli investimenti diffusi sul territorio, a partire da importanti interventi a favore di edilizia sanitaria, politiche sociali, trasporto pubblico locale, politiche per il lavoro e la formazione professionale, sviluppo economico e competitività.

Nel triennio prevede stanziamenti complessivi di entrata, al netto delle partite di giro e dell’applicazione dell’avanzo, pari a 4,955 miliardi nel 2022, 4,352 miliardi nel 2023, 4,152 miliardi nel 2024. Sul lato delle entrate, nonostante il contesto nazionale molto incerto già descritto, il bilancio 2022-2024 non aumenta la pressione fiscale e conferma tutte le agevolazioni e le esenzioni fiscali esistenti a oggi. Previsti stanziamenti nei settori dell’economia, delle politiche del lavoro e sociali, dei trasporti, dell’ambiente e della tutela del territorio e della sanità.

Gli stanziamenti

Per sviluppo economico e competitività previsti 99 milioni nel 2022, 87 milioni nel 2023, 72 milioni nel 2024; per il turismo 22 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023, 9 milioni nel 2024; per l’agricoltura, le politiche agroalimentari e la pesca: 55 milioni nel 2022, 54 milioni nel 2023, 34 milioni nel 2024; per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali: 16 milioni nel 2022, 8 milioni nel 2023, 15 milioni nel 2024. Le politiche giovanili, sport e tempo libero disporranno di 6 milioni nel 2022, 8 milioni nel 2023, 3 milioni nel 2024, mentre il comparto dei diritti sociali, delle politiche sociali e la famiglia di 33 milioni nel 2022, 27 milioni nel 2023, 9 milioni nel 2024. Il settore dell’assetto del territorio ed edilizia abitativa conteranno su 39 milioni nel 2022, 19 milioni nel 2023, 30 milioni nel 2024, mentre per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente 51 milioni nel 2022, 38 milioni nel 2023, 31 milioni nel 2024; per i trasporti e diritto alla mobilità 244 milioni nel 2022, 196 milioni nel 2023, 158 milioni nel 2024.

«Abbiamo compiuto uno sforzo che, partendo dalla riorganizzazione dell’ente, mette a sistema tutta una serie di interventi che consentono investimenti per 500 milioni (edilizia sanitaria, infrastrutture, tutela delle acque, difesa della costa, dissesto idrogeologico) – conclude Castelli – Abbiamo delineato anche una serie di scelte operative e programmatiche coerenti per mantenere la coesione sociale attraverso stanziamenti significativi per tutelare, indipendentemente dal Covid, il sistema dei più deboli (fondi per la disabilità; dopo di noi; 14 milioni di indennizzi agli enti gestori per contrastare le conseguenze pregiudizievoli che, sul piano del bilancio, ha prodotto la pandemia). Senza tralasciare le risorse messe a disposizione per garantire la competitività delle imprese. Sarà di prossima emanazione un importante bando per la patrimonializzazione delle imprese e, più in generale, tutta una serie di misure che tenderanno a salvaguardare le imprese marchigiane dai rischi connessi alla fine delle salvaguardie che, sul piano del credito, erano state introdotte dallo Stato nazionale a tutela delle esposizioni bancarie».

Carlo Ciccioli, capogruppo Fratelli d’Italia

Ha parlato di un bilancio di previsione «che risente in modo importante degli effetti dei maggiori costi in campo sanitario generati dalla crisi pandemica da Covid-19» il capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli. «Tutto ciò si riflette, inoltre, anche nelle minori entrate fiscali sempre causati dalle frequenti limitazioni per arginare il diffondersi della pandemia e che colpiscono numerose attività economiche. Al Governo Draghi – ha aggiunto – ,come hanno a più riprese evidenziato sia il presidente Francesco Acquaroli, che l’assessore regionale alle Finanze, Guido Castelli, chiediamo di aumentare i fondi destinati alle Regioni per i maggiori costi generati dalla pandemia da Coronavirus».

Secondo Ciccioli, nonostante una manovra economica che risente di quanto evidenziato e delle spese obbligatorie, «questa maggioranza di centrodestra si conferma attenta e vicina agli ultimi e ai più deboli, con investimenti in campo sociale; all’economia con la promozione di bandi e la messa a disposizione di risorse per favorire e rafforzare la crescita; agli investimenti per infrastrutture, per limitare il rischio idrogeologico, nelle scuole, nel campo della ricostruzione».

Inoltre ha rimarcato il contributo che, come consigliere regionale, ha deciso di destinare al comune di Falconara Marittima, ovvero 50mila euro che saranno utilizzati dall’amministrazione comunale per interventi di valorizzazione del Parco Carletti, quartiere Stadio. «Un segno di attenzione verso la riqualificazione ambientale delle periferie che non sarà l’ultimo per molte realtà comunali della Provincia di Ancona».

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Falconara Marittima, Stefania Signorini: «Con il finanziamento regionale potremo migliorare il parco Carletti, che è l’unica grande area verde del quartiere Case Unrra. Proprio perché si tratta dell’unico spazio di verde attrezzato è sempre molto frequentato e amato dai residenti, che negli anni precedenti all’emergenza sanitaria hanno organizzato ogni estate feste e iniziative per finanziare l’acquisto di giochi e arredi, in particolare di attrezzature per ragazzi disabili. A testimoniare l’affetto dei residenti per il parco, l’iniziativa dei giovani del quartiere del dicembre 2009, che hanno voluto intitolarlo a un loro amico, Luca Carletti, scomparso a 29 anni per un incidente stradale nel settembre dello stesso anno. Trovandosi a poca distanza dallo stadio Roccheggiani e dal Palasport Badiali, principali strutture sportive del territorio, il parco Carletti riveste una grande importanza anche per chi non risiede nel quartiere e che si ferma nell’area verde prima o dopo le iniziative sportive. Limitrofo al parco Carletti sorge inoltre il centro sociale Leopardi, frequentato da tantissimi cittadini che allo stesso modo si fermano al parco specialmente nella bella stagione. I miei ringraziamenti vanno al consigliere Carlo Ciccioli che ha proposto la riqualificazione dell’area di Falconara».

Maurizio Mangialardi, capogruppo consiliare Pd

Critico il Pd. «Di fronte a un bilancio di previsione senza visione, senza strategia e senza anima – commenta il capogruppo regionale del Partito Democratico, Maurizio Mangialardi – avremmo voluto dare un contributo che provasse a dare alcune concrete risposte ai problemi che attanagliano la società marchigiana: dalla sicurezza del e nel lavoro alle nuove povertà, dalla sanità alla scuola, dalla famiglia alla disabilità, dal turismo alla cultura. Ci saremmo aspettati un dibattito sui contenuti con i colleghi della maggioranza, magari anche aspro, non certo il penoso spettacolo a cui siamo stati costretti ad assistere. Ma deve essere chiaro che la loro decisione di restare in aula fino alle 4 del mattino, bocciando ogni proposta delle opposizioni senza mai motivarne le ragioni, non ha umiliato le forze politiche di minoranza, ma l’Assemblea legislativa delle Marche, defraudata della sua funzione democratica».

«L’aspetto più grave e inaccettabile – spiega Mangialardi – è che la destra non ha respinto solo gli emendamenti “di parte”, come avrebbe potuto essere anche legittimo, ma anche quelli riguardanti temi su cui nel corso degli ultimi mesi l’intero consiglio regionale aveva impegnato la giunta a individuare risorse con mozioni votate all’unanimità e che invece non sono state previste dal bilancio approvato. Temi peraltro di rilevante importanza sociale come il finanziamento del sostegno psicologico nelle scuole, delle cure palliative e degli interventi per la salute mentale. Aver tradito gli impegni presi in aula, vanificando il faticoso e dispendioso lavoro svolto in decine e decine di sedute consiliari, certifica di fatto che i consiglieri di maggioranza, palesemente impreparati su ogni argomento e privati di ogni autonomia decisionale, sono stati ridotti a obbedienti marionette del presidente Acquaroli e della sua giunta».

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