ANCONA – Si è aperto al tribunale di Ancona il processo nei confronti di Massimiliano Mecozzi, il medico accusato di omicidio colposo per la morte di Francesco Bonifazi, il bambino di 7 anni di Cagli deceduto il 27 maggio del 2017 al Salesi per una otite degenerata in encefalite dopo essere stata curata con l’omeopatia.
Oggi (24 settembre) la prima udienza con il medico difeso dal legale Fabio Palazzo del Foro di Milano. I due genitori del bambino erano già stati condannati nel giugno scorso a tre mesi per concorso in omicidio colposo dal momento che secondo il giudice non avevano esercitato l’obbligo di protezione nei confronti del figlio.
Nel corso dell’udienza di oggi si sono costituiti parte civile il nonno di Francesco, Maurizio Olivieri rappresentato dall’avvocato Federica Mancinelli, lo zio Riccardo Bonifazi, rappresentato dal legale Daniela Gori, e Unione nazionale Consumatori, con l’avvocato Corrado Canafoglia. L’associazione dei consumatori ha indicato tra i consulenti il virologo Roberto Burioni e l’infettivologo Matteo Bassetti.
Ha espresso «profondo rispetto per una tragedia familiare» il legale di Unione Nazionale Consumatori, Corrado Canafoglia nel sottolineare la «soddisfazione per l’ammissione a costituzione di parte civile quale riconoscimento all’attività ventennale e capillare sul territorio nazionale nel “debunking” delle fake news in ambito sanitario». Il legale ribadisce che «quando si sta male è necessario rivolgersi ai medici e soprattutto a coloro che si rifanno alla medicina tradizionale e non cercare soluzioni alternative».
Unione Nazionale Consumatori è infatti impegnata da molti anni contro le fake news in ambito medico e sanitario, attraverso la promozione di iniziative, incontri, convegni e newsletter inviate ad oltre 400mila persone, oltre che tramite l’App in collaborazione con Federfarma dove gli utenti possono trovare consigli di salute da parte di medici.
La prossima udienza il 14 gennaio 2020. Intanto la difesa dell’imputato e quella dei nonni hanno anticipato che stanno trattando per il risarcimento del danno con l’assicurazione. Unione nazionale precisa però che non accetterà transazioni e che intende rimettersi alla liquidazione del danno stabilita dal Magistrato dal momento che la presenza nel processo non è finalizzata a ritorno economico ma a «far emergere una condotta inaccettabile nel 2000». Infine Canafoglia precisa che tutto quello che verrà riconosciuto dal giudice sarà «devoluto dall’associazione alla prevenzione delle fake news in campo medico».