ANCONA – Tutela dell’ambiente e degli animali, lotta alle discriminazioni. Sono questi temi forti che hanno avvicinato il consigliere regionale Sandro Bisonni al partito dei Verdi, nel quale ha deciso di entrare per intraprendere quella che è una battaglia comune e condivisa. L’annuncio, questa mattina (6 settembre) al Palazzo delle Marche nel corso di un incontro al quale hanno preso parte i vertici nazionali e regionali dei Verdi: la co-portavoce nazionale Elena Grandi, l’amministratore di Svim (Sviluppo Marche) e membro dell’esecutivo nazionale Gianluca Carrabs, il co-portavoce regionale Adriano Cardogna, il capogruppo dei Verdi in Campania Francesco Emilio Borrelli, oltre al consigliere regionale Bisonni.
Bisonni era stato eletto nel 2015 con il M5s, dal quale era poi stato espulso l’anno successivo. In seno all’Assemblea Legislativa, il consigliere regionale resterà nel gruppo misto entrando però in maggioranza: per questo dovrà lasciare l’incarico di vice presidenza in terza commissione (Governo del Territorio, Ambiente e Paesaggio). Bisonni da tempo si stava impegnando nelle tematiche care ai Verdi, come la lotta agli inceneritori e quella contro la caccia. Sua la legge contro l’utilizzo delle plastiche monouso, contro gli inceneritori, poi la tariffa puntuale dei rifiuti. «Sono sempre stato sensibile a queste tematiche – ha detto – e mi riconosco anche negli altri valori del partito, come la lotta alle disuguaglianze, al razzismo e a ogni forma di discriminazione. Condivido le battaglie storiche dei Verdi, prima fra tutte quella in favore della tutela ambientale. Abbiamo bisogno di dare slancio e vitalità al partito anche in funzione del cambiamento climatico».
Il consigliere regionale ha rivolto un appello agli ambientalisti, agli animalisti, ai giovani e a chi si riconosce nelle battaglie del partito, di entrare nei Verdi per impegnarsi e fare fronte comune.
«Ognuno di noi ha il dovere di dare il proprio contributo» ha detto, sottolineando che «serve “spirito verde” per le Marche».
Infine ha posto l’accento sull’«emergenza politica populista e sovranista in atto e da contrastare: i Verdi sono uno strumento utile – ha spiegato – per combattere queste politiche nell’ambito di una coalizione centrosinistra».
Tra le priorità per le Marche, ha annoverato oltre al cambiamento climatico, «alcuni siti fortemente inquinati, la gestione dei rifiuti e il no agli inceneritori. Occorre anche ridurre il flusso delle plastiche e mi auguro che la legge recentemente approvata aiuti in tal senso. Poi è necessario dare slancio ai parchi e alle aree verdi».
Intanto si scaldano i motori in vista delle elezioni regionali del 2020 e Cardogna ha tracciato i temi prioritari per le Marche, tra i quali il post-sisma, lo sviluppo del turismo consapevole, la sanità, i fondi comunitari di vecchia e nuova programmazione, «risorse utili – ha detto – a un cambiamento di paradigma nello sviluppo della nostra regione».
Di Bisonni ha detto che «non è un ambientalista dell’ultima ora» e ha spiegato che per la Federazione dei Verdi «inizia un percorso che porterà verso l’Assemblea Legislativa entro la metà di ottobre», e tra i suoi compiti quello di rinnovare l’esecutivo regionale partecipando alle elezioni regionali che si terranno in primavera.
«Dobbiamo avere l’ispirazione a diventare partito di governo – ha detto la co-portavoce nazionale Elena Grandi – La legge plastic free è un punto di partenza da mutuare in tutta Italia. Bisonni è stato il primo nel paese a presentare una legge fondamentale». La Grandi ha poi sottolineato la necessità di pensare alla sostenibilità economica dei progetti: «Il nostro compito – ha detto – è quello di dimostrare la sostenibilità economica del progetto ecologista». Infine ha auspicato nelle Marche un lavoro coeso su questo fronte.
Tra gli argomenti che Cardogna intende perorare a livello politico c’è anche la richiesta di «cambiare il commissario per il sisma» e di restituire quell’incarico ai presidenti regionali come avveniva nel ’97.