ANCONA – Passetto choc: tornano i bivacchi in spiaggia sotto l’ascensore del Passetto. Ma stavolta siamo in piena stagione balneare, non era mai accaduta una cosa simile. Ieri notte (2 giugno), attorno all’1.30, uno straniero è stato sorpreso mentre dormiva avvolto in un sacco a pelo. A scattargli delle foto, alcune persone che si trovavano a passare di lì.
Vicino a lui, si vede dalle immagini, due bottiglie d’acqua, usate forse per lavarsi, delle pantofole a pochi centimetri e alcuni cartoni con delle buste. L’uomo, di presunta origine pakistana, come la maggior parte di persone che dorme là sotto, si trova proprio davanti ai locali dell’elevatore che conduce alla spiaggia.
Un problema, questo, che si ripresenta periodicamente: i disperati che scelgono il Passetto come dimora improvvisata in attesa dei documenti di asilo sono ormai un fatto. Prima, usavano sdraiarsi nel parchetto di via Marini, dietro la sede della questura, vicino al liceo Savoia Benincasa. Ma l’ascensore del Passetto è uno dei luoghi preferiti dai migranti.
Che in inverno battono i denti dal freddo (tanto che spesso sono stati soccorsi dal 118), ma in estate possono dormire in maniera più confortevole. Certo è che con l’ascensore funzionante e in piena stagione balneare, «non è proprio un bello spettacolo trovarsi un disperato che dorme davanti agli occhi, a due passi dalla baia», evidenzia un grottarolo, che preferisce l’anonimato.
«Questa è ormai terra di nessuno. Hai voglia a mettere le telecamere ovunque, serve pulizia – rilancia l’habitué – Ci vuole cura e manutenzione di una spiaggia che non può essere lasciata allo stato brado». Proprio ieri, noi di www.CentroPagina.it eravamo scesi al mare per parlare con Claudio Cerusico (clicca qui) che aveva chiesto al Comune di accelerare sui lavori per restituire il Passetto ai bagnanti e rimpinguare le teste agli scogli che stanno lentamente sprofondando e perdendo così la loro funzione di arginare le correnti. La conseguenza è che «l’arenile si riduce di anno in anno».
È la prima volta che è stato trovato un bivacco nel periodo clou dell’estate, benché la spiaggia versi in condizioni di degrado (staccionata di legno rotta, erba incolta, scoglie che sprofondano). E forse è proprio questo – chissà – ad incentivare i bivacchi. Un po’ come la teoria sociologica delle finestre rotte: laddove l’incuria regna, il degrado prolifera.