ANCONA – Protesta di ˊUltima generazioneˊ davanti il Tribunale di Ancona: attimi concitati in Corso Mazzini. È accaduto stamattina 9 ottobre, all’ingresso del Tribunale di primo grado. Le guardie giurate in postazione fissa hanno tentato di riportare la calma tra la gente e gli attivisti, dopo che tre protestanti hanno iniziato a urlare e imbrattare l’androne di Palazzo di Giustizia. Ma nulla è servito.
Tanti i professionisti – avvocati e commercialisti – che hanno fatto difficoltà ad entrare e uscire da Palazzo Salmoni. La protesta è iniziata attorno alle 10.45. I quattro ambientalisti, con la faccia ricoperta di vernice nera, si sono piazzati di fronte il negozio Belvederesi.
Sotto l’enorme portone del Tribunale, raccontano i testimoni, «hanno iniziato a estrarre dagli zaini le bottiglie piene di colorante o vernice. Una volta sporcatisi le mani, alcuni di loro avrebbero iniziato a toccare la parete della Corte di primo grado, nonché la porta d’ingresso».
Hanno parlato del G7 Salute in corso in questi giorni, ma anche del «disastro ambientale della raffineria Api. Il pubblico ministero – gridava una donna – Il pubblico ministero chiede l’assoluzione. Tra pochi giorni, lunedì prossimo, a Roma, il questore ha chiesto invece le misure cautelari come se la persona in questione fosse un mafioso o un terrorista. E questa persona, Giacomo, per chiedere giustizia e richiamare i potenti alle proprie responsabilità ha semplicemente tirato dei coriandoli durante una partita di tennis».
«Chiediamo un Fondo riparazione e per averlo chiesto – proseguono gli attivisti – ci stanno perseguitando. Abbiamo sempre e solo fatto azioni non violente. Eppure, solo per aver tirato dei coriandoli veniamo perseguitati. Pensate che criminali che siamo…».
Poi, l’appello alle ragazze anconetane: «Care anconetane, svegliatevi. Stamira ci ha salvato dall’assedio al Barbarossa. Sveglia, dobbiamo salvarci dall’assedio dei potenti, chi ha il potere ha tante responsabilità. E non l’ho inventata io questa frase. Più potere, più responsabilità. Noi ci mettiamo la faccia. Sporca ma ce la mettiamo. Gli altri invece si nascondono».