ANCONA – Spese non rendicontate su due partecipate della Regione, doppia indagine della Corte dei Conti su Interporto e Aerdorica per danno erariale. A rivelarlo, questa mattina, è stato il procuratore regionale Giuseppe De Rosa, durante la requisitoria per il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Marche che poi ha avuto esito positivo del collegio dei magistrati della Sezione di controllo della Corte dei Conti delle Marche. Buchi di milioni di euro per i quali non sarebbero chiari gli utilizzi. «Questa Procura – ha detto De Rosa – si sta già muovendo». Già nel giudizio di piena parificazione, i magistrati della Sezione hanno sottolineato la criticità proprio delle partecipate della Regione, non solo Interporto Marche Spa e Aerdorica Spa ma anche la Svim Srl.
Intanto nella valutazione finale si parla di Marche tutto sommato virtuose, criticità nella spesa sanitaria, con l’assessore regionale al Bilancio Fabrizio Cesetti che promette: «Mai nessuno aumenterà le tasse» sottolineando come questa sia la regione dove il fisco pesa meno.
LE DUE INCHIESTE. Per Interporto si parla si parla di 5 milioni di euro e la Procura attende la documentazione della guardia di finanza che è già stata in sede anche nelle settimane scorse a prelevare documenti. Per Aerdorica sarebbero diversi milioni di euro e comprendono la gestione degli ultimi anni (prima delle dimissioni del 2015), quella dell’ex amministratore delegato Giovanni Belluzzi sul quale c’è già una inchiesta penale per peculato e turbativa d’asta (leggi l’articolo).
LE PARTECIPATE. Per la Svim è stata accertata una importante perdita di esercizio di quasi 2 milioni di euro imputabile alla svalutazione prudenziale della partecipazione in Interporto Marche. Con riferimento alla partecipazione in Interporto Marche, a conferma di un trend negativo, già rilevato nel 2016, è stata acclarata una perdita di particolare rilievo di oltre 5 milioni di euro. Quanto ad Aerdorica, le verifiche svolte hanno evidenziato il permanere di una grave situazione di tensione finanziaria e di una importante esposizione debitoria pur dopo la significativa iniezione di liquidità conseguente all’accordato prestito ponte. A fronte di un risultato di esercizio negativo pari ad oltre 21 milioni di euro consta un volume complessivo di debiti che supera i 42 milioni di euro. Solo in lieve flessione rispetto all’esercizio 2016.
CESETTI. L’assessore regionale al Bilancio da una parte sottolinea come la Regione sia tra quelle dove il il fisco pesa meno, -15,2% sulla media nazionale, e come sia anche al primo posto per minor debito in sanità ma dall’altra si dice consapevole e di condividere i segnali critici della Corte sulle partecipate. «Le abbiamo ricevute in eredità dal passato – dice Cesetti – ma le stiamo affrontando. Su Aerdorica, nel silenzio dei più, c’è stata una gestione inenarrabile. L’aeroporto però rimane per noi una struttura strategica ed indispensabile e la consideriamo una priorità come consideriamo una priorità scongiurare il danno non solo economico e patrimoniale che derivererebbe da un eventuale fallimento della Società che abbiamo il dovere di evitare».
SANITÀ. La Sezione di controllo ha sollecitato di proseguire la politica di prudenza nella gestione del bilancio. La Regione non ha rispettato i tetti di spesa previsti dalla normativa vigente tuttavia è dichiarata adempiente avendo garantito il mantenimento dell’equilibrio economico complessivo. Saldo negativo per l’Azienda sanitaria unica (l’Asur). Il 17 per cento dei pagamenti effettuati durante il 2017 è stato liquidato oltre i termini previsti. Sulla spesa per il personale sanitario c’è stato un aumento che ha riguardato Asur, gli Ospedali Riuniti Marche Nord e l’azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. Da qui lo sforamento del tetto.