ANCONA – La presa di posizione della Lac-Lega Abolizione Caccia, contro la proposta di legge regionale per l’eventuale riapertura della caccia al lupo, spinge alla replica i consiglieri regionali Mirko Bilò (Lega) e Giacomo Rossi (Civici Marche) chiamati in causa dall’associazione animalista in quanto primo firmatario (Rossi) e firmatari (Bilò) della Pdl.
«Anche nella provincia di Ancona gli attacchi di lupi e di ibridi sono all’ordine del giorno e non possiamo far finta di nulla» spiega il consigliere regionale Mirko Bilò, nel sottolineare che «dopo gli attacchi di Senigallia dei mesi scorsi, questi episodi si fanno sempre più frequenti, anche a ridosso dei nostri centri abitati. Noi siamo stati eletti per risolvere i problemi e anche questo problema va affrontato. La normativa è statale ed europea, per questo abbiamo usato lo strumento normativo della Proposta di Legge alle Camere, affinché lo stato chieda le dovute deroghe all’Europa così come avviene in altre nazioni europee».
Bilò in particolare aggiunge «l’obiettivo della Pdl è quello di proteggere gli animali d’allevamento e da compagnia, non di uccidere i lupi. Vogliamo tutelare chi subisce gli attacchi come gli allevatori che vivono del loro lavoro».
Il consigliere di Civici Marche Giacomo Rossi dal canto suo replica spiegando che «dire che la Regione “apre la caccia al lupo” significa non capire nulla né di leggi né di procedimenti amministrativi, dimostrando di non conoscere le competenze istituzionali e/o di non capire cosa sia una Proposta di Legge alle Camere presentata da due consiglieri regionali».
Rossi chiarisce che la proposta di legge alle Camere «è stata dettata dalla realtà marchigiana, dove quotidianamente branchi di lupi ed ibridi di lupi non solo attaccano animali d’allevamento, ma si spingono alle porte delle nostre città attaccando animali da compagnia e persino uomini. Vorrei capire questi della Lac in che mondo vivono: aprano i giornali e vengano con me a trovare le centinaia di persone terrorizzate da questi attacchi. Io, in maniera responsabile, chiedo solo che in caso di sovrannumero ed attacchi cronicizzati, i lupi e gli ibridi di lupi possano essere gestiti e selezionati, come avviene in altri paesi europei o anche da noi per altre specie. Nessuno chiede di sterminare i lupi, ci mancherebbe ma bisogna affrontare il problema».
L’assessore alla Caccia e all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, nei giorni scorsi aveva annunciato di aver fissato per dopo il periodo natalizio l’avvio di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti istituzionali competenti sul tema della fauna selvatica, i rappresentanti delle categorie interessate, le associazioni animaliste e ambientaliste, per concertare politiche dirette a contenere il fenomeno, con riferimento ai cinghiali e lupi.
«Consapevoli che non esista un’unica e risolutiva soluzione – aveva detto Antonini -, riteniamo che sia opportuno gettare le basi per un piano operativo e di concertazione tra tutti gli enti coinvolti (Regione, Province, Parchi nazionali e regionali, Comuni), con il coinvolgimento fattivo dei cacciatori, delle associazioni ambientaliste e degli agricoltori. Soltanto unendo le forze e condividendo le idee si potrà concretamente arginare gli effetti e le conseguenze negative sull’uomo di questa grave problematica che, dati alla mano, sta prendendo purtroppo sempre più spazio e piede nella nostra regione».