ANCONA – Via Cameranense, la strada statale che porta al Del Conero è da mani nei capelli, per così dire. In tanti, con le belle giornate e le temperature fredde ma secche decidono per un giro in bicicletta, una corsetta o una camminata a passo veloce.
E sono proprio loro le sentinelle del territorio che ci confermano come questa strada a scorrimento veloce, la Statale 16 per la precisione, versi in condizioni non ottime, per usare un eufemismo. «Guardi, io ho una bicicletta da corsa e tutte le mattine arrivo a Varano», sottolinea un ciclista.
Che prosegue: «All’altezza del deposito della Protezione civile, in direzione stadio, l’asfalto è tutt’una buca. Per noi che pedaliamo è già rischioso fare i conti con i tir, ma fa parte dei pericoli che conosciamo. Sono però i tanti crateri a essere un danno quasi maggiore degli automobilisti indisciplinati».
«Già con la mountain bike è meno fastidioso» – dice il signor Giuseppe, che incontriamo poco dopo: «Bravi, fate bene a fare le foto. Ma siete del Comune?», ci domanda. ˊNo, siamo giornalistiˊ, rispondiamo. «Ah ok, allora scrivete che qui è un disastro. Altro che i cartelli di Parco del Conero in bella mostra (che poi, a dire il vero, quella non sarebbe neppure area dell’Ente Parco, ndr)». Poi, inforca la sua bici e va via. Ad un tratto si gira e ci urla contro: «E scrivete pure della ciclabile. Quando si realizzerà definitivamente una pista degna di un capoluogo di regione per tutta la città?»
Ci avviciniamo a uno di questi cartelli, sul margine della carreggiata. Tra erbacce e sterpaglie, c’è di tutto: tavole di legno, sedie rotte, pezzi di plastica, bottiglie e lattine. Le cartacce sono probabilmente quelle che lasciano i tifosi poco educati o il pubblico dei concerti quando esce dagli spettacoli all’ex PalaRossini, ora PalaPrometeo. Le foto parlano chiaro. Situazione analoga dietro il parcheggio dello stadio Del Conero, tra i caravan dei nomadi e dei circensi, le auto parcheggiate e qualche coppietta.