Ancona-Osimo

Ancona, il candidato sindaco Rubini: «Bocciati i servizi educativi dell’attuale amministrazione»

Altra Idea di Città: «Centri estivi comunali con sempre meno bambini, centri di aggregazione e centri giovanili in numero insufficiente»

Francesco Rubini e Altra Idea di Città

ANCONA – Un incontro con il candidato sindaco di Altra Idea di Città e di Ancona Città Aperta, Francesco Rubini, per parlare di scuola, asili nido, centri estivi, centri giovanili e per denunciare le scelte della giunta uscente, assolutamente da non ripetere secondo Altra Idea di Città. Il programma di Altra Idea di Città, infatti, in tema di servizi educativi e di politiche giovanili, considera la scuola e l’educazione l’unione e l’identità sociale e culturale del Paese quanto della comunità locale. «Assistiamo, invece, a un paradosso: da un lato i documenti della comunità europea e dello Stato fanno riferimento alla necessità di investire fortemente nel sistema informativo, dall’altro in molti Paesi europei, in particolare in Italia si sono attuate politiche di disinvestimento nel servizio pubblico, con la conseguenza che i servizi educativi, i servizi territoriali di supporto alla disabilità e alle fragilità dei giovani e delle famiglie, si sono impoveriti di competenze e di risorse professionali, a scapito della qualità e dell’inclusione sociale. Il Comune di Ancona, per la parte che gli compete, ha assecondato tali politiche attraverso l’esternalizzazione e la riduzione dei servizi, rinunciando a svolgere un ruolo di protagonista dei progetti educativi».

Gli esempi portati sono numerosi e meritevoli di riflessione, anche perché testimoniati da addetti ai lavori, candidati di lista con Francesco Rubini. «Abbiamo organizzato questa conferenza per fare un focus su servizi educativi, scolastici, centri estivi e centri giovanili, temi da sempre al centro della nostra iniziativa, che fanno parte integrante del nostro programma – ha detto Francesco Rubini –. Un settore che ha evidenziato sino in fondo quanto alcune politiche incentrate su esternalizzazioni e privatizzazioni abbiano determinato conseguenze negative. I servizi all’educazione, ai giovani sono diminuiti e in alcune zone scomparsi e la qualità del servizio complessivamente peggiorata. Ricordo come esempio quanto accaduto per i centri estivi lo scorso anno, con affidamento a una società di Messina che nella sua storia imprenditoriale si è occupata di tutt’altro, con tutta una serie di conseguenze e disagi».

Filippo Rocci, educatore e animatore di centri estivi ha proseguito: «I centri estivi sono stati per 25 anni un fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale. Citiamo i numeri: nel 2018 c’erano 520 ospiti dei centri estivi, poi siamo arrivati fino a un picco minimo di 294 nel 2021, la prossima estate i posti disponibili torneranno a essere 364. Altra cosa sempre a calare nelle gare d’appalto è stato il valore della gara: da 120mila euro a 66mila euro nel giro di due anni, alcune anche comprensive del servizio mensa. Gare poco appetibili anche dal punto di vista economico. Poi le tempistiche: il Comune storicamente apriva le iscrizioni ai centri estivi subito dopo San Ciriaco, nel 2021 aperte il 17 giugno, con evidente disagio per tante famiglie. La scorsa estate la gara è stata assegnata alla Alcantara srl di Messina che con codice Ateco: ingrosso di articoli medicali e ortopedici».

Arianna Buda, candidata con Altra Idea di Città e insegnante, ha quindi specificato: «Per i centri di aggregazione ultimamente si è seguito lo stesso trend, sono centri pomeridiani dati in gestione a delle cooperative e in questi anni da otto che erano sono diventati tre. Sono stati sempre chiusi durante il periodo del Covid, ce ne sono altri privati e fatti da volontari, ma non sono assolutamente sufficienti per le richieste. Tra l’altro chiusi e non riaperti senza chiare motivazioni. Mi è capitato di essere contattata dai servizi sociali del Comune, io faccio parte di un doposcuola popolare che parte da un partito politico, per sapere se avevamo spazi per ricevere dei bambini dei loro servizi sociali: non esistono spazi dove questi bambini possano essere ospitati e seguiti. Gli abbiamo detto che forse dovevano prendere in considerazione di riaprire i centri chiusi, ci hanno risposto “se volete vi paghiamo”, ma non è questo il punto, visto che tra l’altro siamo volontari di un partito politico. Anche il servizio in questo caso è stato appaltato, a un’associazione che si chiama La Cometa, legata ai Salesiani. Anche qui chi ha preso in mano la situazione ha dovuto chiamare chi lo faceva in precedenza per capire le strutture e le modalità. Lasciare bambine e bambini in mano a chi non ha mai avuto a che fare con questi servizi lo trovo assurdo. Bene affidarsi ad associazioni e a cittadini che s’impegnano, ma il Comune deve essere in prima linea, ancora di più quando si tratta di bambine e bambini affidati ai servizi sociali».

Durante l’incontro tra l’altro, è emerso che i centri giovanili comunali sono destinati ai ragazzi dai 17 ai 25 anni, quelli di aggregazione e ludoteche per i bambini fino ai 14 anni, ma dai 14 ai 17 anni non esiste nulla: i quindicenni e i sedicenni sembrerebbero non interessare all’amministrazione comunale. Hanno partecipato all’incontro anche Loretta Boni, presidente Ctp 3 e candidata con Altra Idea di Città, Daniele Martelli, candidato con Altra Idea di Città, Lidia Mangani, dirigente scolastica, e Susanna Pugnaloni, candidata con Altra Idea di Città: tutti hanno approfondito l’argomento.