FALCONARA- Una canzone manifesto di speranza, coraggio e voglia di riemergere dai problemi quotidiani legati alla pandemia. Il falconarese Marco Greco, cantautore di indiscussa abilità, ha messo tutto questo in musica realizzando (con la collaborazione di tantissimi esercenti anconetani) il singolo “Città deserte” che sta letteralmente spopolando sui social a suon di pubblicazioni e condivisioni. Tra i più sorpresi di questo successo c’è proprio lo stesso Greco che ha raccontato com’è nata questa bellissima storia:
«Faccio il cantautore da quando avevo 16 anni, oggi ne ho 42, sono cresciuto a Falconara ma vivo a Marina di Montemarciano. Quella realizzata che sta girando tantissimo sui social e su Facebook è una canzone manifesto che ho arrangiato in due giorni ed ha avuto un gran successo».
Sull’idea spiega che «Mi trovavo a cena al Mangio ergo sum di Corso Amendola ad Ancona, e una ragazza stava cantando. Ad un certo punto mi invitarono a salire sul palco e presi in mano la chitarra. La proprietaria, Barbara, era contenta e mi invitò a replicare in una serata live dei miei brani. Le cose andarono bene, e mi venne chiesto di fare questa canzone a cui lei aveva pensato. Mi bastarono quarantotto ore e giravo per il Viale della Vittoria realizzando il video».
Poi cos’è successo? «Ci confrontammo sempre con Barbara e mi propose di coinvolgere anche altri suoi colleghi ed esercenti. E’ stata un fiume in piena, si è fatta inviare un pezzettino di canzone da tutti ed è nato il video. La partecipazione è stata magnifica, un autentico manifesto per dire alla gente di non mollare. La bellezza vera è che tutto è nato e si è sviluppato in modo assolutamente naturale».
In attesa di vedere altri sviluppi, Greco sta già lavorando ai suoi prossimi pezzi. Con il solito minimo comune denominatore, quello di lanciare un gran messaggio attraverso la sua musica:
«A breve uscirà una canzone dedicata alla morte di George Floyd. Sarà in inglese e avrà il titolo “They call me George”. Poi sarà anche la volta di “A piedi nudi sui rami” che racconta sostanzialmente della vita e della “Favola del merlo che non parlava”. Non mancheranno le sorprese insomma».