ANCONA – Piazza della Repubblica cambierà nome: è la novità con cui il sindaco Daniele Silvetti e la giunta hanno salutato la fine del 2023, stamattina nella sala consiliare del Comune, passando anche in rassegna i primi sette mesi di governo cittadino. Non si chiamerà più piazza della Repubblica, in futuro, ma piazza del Teatro o piazza delle Muse. Ma il sindaco ha spiegato anche tanto altro, sottolineando anche il ruolo del capoluogo che l’attuale giunta vuole promuovere anche come «capitale del Conero». «Sono stati sette mesi importanti per noi per ricognizione, presa d’atto e consapevolezza – ha attaccato il sindaco Daniele Silvetti, presente con la giunta quasi al completo, assente perché ammalato solo l’assessore Stefano Tombolini, presente anche il presidente del consiglio comunale, Simone Pizzi –. Fondamentali per capire quali fossero i punti di forza e quelli deboli della macchina comunale. Abbiamo voluto subito imprimere una nuova spinta alla città, abbiamo effettuato importanti interventi in termini di programmazione riguardo a tutte quelle attività di cui necessita la città. Sulla percezione di attrattività, sulla capacità di valorizzare la sua storia tramite eventi. Ancora più importante sarà concludere questo ciclo tramite l’organizzazione degli eventi per la prossima estate».
Quindi Silvetti ha parlato delle partecipate, in particolar modo Conerobus: «Abbiamo lavorato portando acqua alla città in fatto di idee, di programmazione e progettazione, ma abbiamo anche fronteggiato situazioni di estremo disagio, mi riferisco alla Conerobus che stiamo salvando grazie all’intervento di razionalizzazione delle spese e a quello della Regione. Al di là delle partecipate, abbiamo compiuto un grande sforzo per mettere in condizione Ancona di essere capoluogo di regione. Lo sarà ancora di più il prossimo anno. Sappiamo quale sfida ci sia in piedi per rendere Ancona protagonista e partecipe attiva del G7 Sanità, grande evento internazionale in programma il prossimo ottobre. Abbiamo in cantiere altre iniziative: vogliamo che sia una città turistica e lo faremo anche facendola diventare sede di eventi nazionali di turismo e di sport, turismo balneare e stagionale, ma anche culturale, sportivo, un turismo che rappresenti il motore dell’Ancona del futuro. E che sia sempre più Ancona capitale del Conero, spina dorsale delle iniziative promozionali e culturali del territorio. Ancona è tornata una città che con un colpo di reni vuole essere capoluogo effettivo delle Marche, e questo non può prescindere da certe scelte, in materia di inclusione, integrazione e sicurezza. Garantire al cittadino sicurezza tramite il controllo del territorio è un altro fattore imprescindibile».
«Questi primi sette mesi sono stati estremamente stimolanti, galvanizzanti, sono onorato di ricoprire questo ruolo che mi porta a guardare con grande fiducia al futuro – ha proseguito Silvetti –. Tante presenze per il Natale e Capodanno che siamo chiamati a gestire. Siamo molto contenti del fatto che tutte le associazioni di categoria ci abbiano messo in condizioni ottimali per programmare qualsiasi evento e adottare qualsiasi scelta politica, tipo quelle del decoro urbano. Non solo centro storico, ma da rivitalizzare anche attraverso zone periferiche e borghi. Vogliamo valorizzare identità, storia e loro recupero urbanistico, questa la nostra idea di grande Ancona, insieme ai comuni limitrofi. Consapevoli dei grandi margini di miglioramento, siamo riusciti di nuovo a mettere in piedi rapporto proficuo con altri enti e istituzioni, sovrintendenza, demanio con cui stiamo portando avanti seria progettazione per utilizzo di spazi che chiedono alla città di essere rimessi nel circuito cittadino, come il teatro romano, il Cardeto, zone per troppo tempo precluse ai cittadini. E poi la rinnovata intesa con porto di Ancona, ultimo esempio quello del presepe vivente. E il rapporto diretto con i cittadini. Vogliamo essere un’amministrazione che si mette in discussione ogni giorno, consapevole del proprio mandato. E’ una panoramica generale che volevo condividere, guardando al 2024 con grande fiducia ed entusiasmo».
Daniele Silvetti, infine, ha specificato che il 2024 sarà un anno di cantieri e che gli anconetani dovranno sopportare disagi per il bene della città e per la trasformazione che coinvolgerà Ancona e i suoi abitanti: «Da qui ai prossimi due anni ci saranno una serie di cantieri, Mole, Mercato delle Erbe, biblioteca comunale, tutte opere che necessiteranno dai 18 ai 24 mesi, nell’arco del 2024 completeremo anche una parte importante di lavori a piazza d’Armi. L’aiuto che chiediamo ai cittadini è quello di capire questo momento di grande trasformazione. Il sacrificio che chiediamo a tutti è quello di tollerare il disagio. Sarà un anno caratterizzato da cantieri, opere, nuove strade, per una città che vedrà un forte ammodernamento».