Ancona-Osimo

Capodanno di “passione” per alberghi e ristoranti delle Marche. Polacco (Confcommercio): «Confusione e disdette»

Se pranzi e cenoni saltano tra Super Green pass e quarantene, la confusione spinge molti ad organizzarsi a casa e l'asporto nei ristoranti funziona bene

ANCONA – Capodanno di passione per alberghi e ristoranti, mentre le discoteche sono state costrette a chiudere i battenti. Viaggi, ristorazione e turismo sono i settori più penalizzati dalle nuove restrizioni varate dal governo per le festività. In vista del Capodanno «c’è confusione» su cosa si può e cosa non si può fare segnala Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali.

«Sono stati presi provvedimenti il 24 dicembre con applicazione dal 25», spiega Polacco e questo «ha creato confusione sull’interpretazione delle norme tra gli operatori e smarrimento tra i clienti che ,se non sanno con certezza cosa possono fare, preferiscono non muoversi. ma questo crea un blocco».

Polacco evidenzia che «il problema maggiore lo hanno le discoteche» dal momento che il provvedimento di chiusura è arrivato a Natale con le serate per il Capodanno già tutte organizzate, ha fatto saltare gli eventi. Ma a pagare il prezzo della pandemia è anche il settore del turismo che vede molti viaggi annullati.

Negli hotel, spiega il direttore di Confcommercio «sono arrivate una serie di disdette» ai soggiorni di comitive provenienti da fuori regione che avevano deciso di festeggiare il Veglione e trascorrere il Capodanno nelle Marche: gruppi costituiti anche da 40-50 persone. «Le restrizioni fanno da deterrente – sottolinea Polacco – e scoraggiano la clientela», finendo per penalizzare turismo, ristorazione e intrattenimento.

Per quanto riguarda i ristoranti le «disdette sono iniziate ad arrivare con l’introduzione del Super Green pass»: il fatto che i non vaccinati non possono più consumare a tavola al chiuso aveva già tolto una fetta di clientela, anche se non sono mancati casi in cui qualcuno ha tentato lo stesso di andare al ristorante pur se sprovvisto della certificazione rilasciata con la vaccinazione e la guarigione dal virus.

«Ci sono stati casi di persone sprovviste del Super Green pass che in comitiva si sono presentate al ristorante» afferma, e questo chiaramente ha fatto saltare cene e pranzi aziendali, ma anche di gruppi di amici. «I ristoranti si stanno riorganizzando in base alle nuove norme» osserva Confcommercio che proprio ieri ha inviato una circolare a tutti i propri iscritti per fare chiarezza sulle nuove misure.

Ma c’è anche chi il Capodanno lo trascorrerà in casa, vuoi perché non vaccinato, o per paura del contagio. E se pranzi e cene saltano, l‘asporto decolla. «Molti per ragioni di sicurezza – spiega – preferiscono festeggiare a casa e si sono organizzati con l’asporto dal ristorante, che sta andando bene». Accanto a questo c’è il problema delle quarantene che fanno saltare pranzi e cenoni.