ANCONA – Degrado, incuria, sporcizia e maleducazione: Il quartiere che scende da Capodimonte verso il centro cittadino offre scorci panoramici incredibili e spazi urbani che meriterebbero ben altre attenzioni. Eppure a pochi metri di distanza da via Cialdini e via Astagno, a fianco a murales di grande impatto visivo, regna l’orrore. Basta una passeggiata da piazza Sangallo, scendendo per via Cialdini e poi attraverso i numerosi vicoli che conducono, da una parte, ad affacciarsi sul porto e sul parcheggio Traiano e, dall’altra, fino a via Astagno e via Podesti, per immergersi in una realtà fatta di bottiglie abbandonate e rotte, escrementi canini, vecchi scooter arrugginiti e in evidente disuso, ricoveri abusivi per gatti mentre a pochi passi esiste la colonia felina del Comune. E poi ancora: un vistoso cumulo d’immondizia, comprensivo di sfalci e sedie di plastica, poco sopra all’uscita del parcheggio Traiano, e nella stessa zona addirittura un paio di bivacchi probabilmente abbandonati, e scritte e sfregi ovunque – altro che street art, quella la si può ammirare più in basso, nella zona tra via Cialdini e via Astagno e a fianco a largo Palatucci, o a Punto Luce, che si affaccia sul largo stesso.
Per il resto, in un quartiere di assoluto interesse non soltanto storico, ristrutturato e restituito alla città dopo il terremoto del 1972, sono il degrado, la sporcizia e il senso di totale disinteresse per il decoro urbano a farla da padroni. Intorno a via San Marco si trovano panchine da cui escono ferri arrugginiti, altrove pezzi di metallo abbandonati e anch’essi ricoperti di ruggine, tombini disassati e pericolosi, angoli diventati maleodoranti orinatoi all’aperto, il passaggio di via Bagno ridotto a un posacenere, con distese di mozziconi di sigaretta gettati per terra, vicino a variopinti mucchi di accendini disposti sull’esterno di piccole finestre protette da grate, lasciati lì ad attendere non si sa bene chi o che cosa.
E non basta: accanto a un portone storico che appartiene ai resti della chiesa di San Giacomo ci sono transenne di legno abbandonate, coricate su un lato, con il nastro bicolore di delimitazione della zona posto dalla polizia municipale, probabilmente per segnalare un divieto di accesso, strappato e abbandonato per terra. In un altro vicolo anche un frigorifero e una cucina in attesa di essere smaltiti. Per completare il quadro del degrado mancano solo le siringhe, quelle che sono state immortalate e rese pubbliche, pochi giorni fa, da un residente in un post su un gruppo di Facebook. Chi percorre le vie principali, Cialdini, Astagno e Podesti, fatica a immaginare una realtà simile a pochi metri dalle strade del centro storico. Capodimonte e i suoi vicoli chiedono aiuto e reclamano attenzione. Prima che il degrado prenda il posto della storia.