ANCONA – Si è aperto con un omaggio da parte di tutti i primari e dei coordinatori infermieristici al direttore generale Michele Caporossi, ai saluti dopo sette anni alla guida dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona (oggi Azienda ospedaliero universitaria delle Marche) il convegno ‘L’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche verso il futuro’ che si è svolto oggi, 22 novembre, nell’aula Totti a Torrette promosso dall’Azienda e dall’Università Politecnica delle Marche.
Presente il governatore Francesco Acquaroli, il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche, Dino Latini, i vertici dell’Azienda (il direttore amministrativo Antonello Maraldo e il direttore sanitario Claudio Martini) e i primari. Un evento, che ha rappresentato l’occasione per tracciare un ponte tra passato e futuro, in cui il dg ha ripercorso le tappe salienti del suo mandato, durante il quale ha traghettato l’Azienda ospedaliera verso le vette dell’eccellenza nazionale, e che è conciso anche con l’apertura di 70 cantieri per la realizzazione del nuovo Salesi a Torrette.
«Il futuro deve riservare sempre cose buone – ha detto Michele Caporossi parlando con i giornalisti – dipende da noi, dipende da quanto ci mettiamo cuore e mente all’interno dei progetti che portiamo avanti. I progetti non marciano da soli, marciano sulle gambe delle persone. Il percorso che abbiamo fatto in questi anni è un percorso di individuare tante idee, farle diventare progetti, metterle in pratica: per lo più ci siamo riusciti. Io veramente sono soddisfatto di un cammino pieno di tante cose nuove, che sono agli occhi di tutti, perché questo oggi è un ospedale in grande movimento e con dei numeri in grande crescita».
Il dg ha sottolineato «i risultati di qualità che molti ci invidiano. Abbiamo risalito qualsiasi classifica nazionale fra gli ospedali universitari italiani», poi ha ricordato i 70 cantieri e gli oltre 110 milioni di investimento, rimarcando la concretizzazione della medicina di precisione. Caporossi ha poi rimarcato che il nuovo nome dell’azienda (Azienda ospedaliero universitaria delle Marche) «è una precisa scelta di campo, da noi suggerita e accolta dalla Regione. Il lavoro svolto in questi anni, all’insegna della crescita della qualità e della complessità è alla base di tale scelta. Sette anni fa lanciai le tre G – ha ricordato – , Gentile Generoso Geniale, come marchio di fabbrica sul quale costruire un progetto di sviluppo. La sostanza di queste parole chiave la si ritrova nei numeri, a partire da quelli dell’alta complessità, dell’innovazione e della qualità dell’assistenza».
Inoltre ha aggiunto: «Abbiamo rilanciato i brand storici della ospedalità di eccellenza delle Marche, Salesi, Lancisi, Umberto I come ospedale universitario e il neonato Corm (Centro oncologico e di ricerca delle Marche), riproposizione sotto mentite spoglie dell’Ospedale Oncologico del passato». Il futuro secondo Caporossi guarda alla capacità di progettare, aprirsi, condividere, e cambiare, «parole chiave del piano strategico aziendale vigente in questi anni. E sulla capacità di fondere insieme le missioni ospedaliere e universitarie all’insegna della raggiunta coesione e solidarietà tra le diverse famiglie di professionisti. Un’Azienda che oggi compare per molti ambiti tra i primi dieci ospedali italiani e può crescere ancora».
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli nel suo intervento, dopo aver salutato Caporossi con un abbraccio, lo ha ringraziato per la collaborazione durante la pandemia e sotto il suo mandato. Secondo il governatore Acquaroli, «chi ha rivestito un ruolo importante non va mai in pensione» e resta «importante» anche «nella determinazione di scelte future». Il 30 novembre scade infatti il mandato del dg e dal primo dicembre, nell’attesa che venga designato il nuovo direttore generale, subentra temporaneamente il facente funzione più anziano, ovvero il direttore amministrativo Antonello Maraldo.
Il rettore Gian Luca Gregori ha tenuto a sottolineare la stretta collaborazione e «il rapporto positivo» tra l’Azienda ospedaliera e l’Università Politecnica delle Marche «che non è scontato perché in Italia non sempre esiste una convergenza né di interessi né di strategie e il fatto stesso che abbiamo cambiato nome in Azienda ospedaliero universitaria delle Marche fa capire qual è l’approccio». Gregori ha poi ricordato che per l’alta formazione delle diverse professionalità mediche e sanitarie è costante il lavoro dell’Ateneo, sulla qualità dei percorsi e sul numero di posti disponibili.
«Quest’anno è stato attivato il nuovo corso in lingua inglese, Medicine and Surgery, con 60 studentesse e studenti, per rispondere alle sfide che l’evoluzione tecnologica ed i sistemi digitali, in questi ultimi decenni, hanno richiesto anche al mondo sanitario – ha detto Gregori – . Il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia ha visto un incremento costante dei posti disponibili negli ultimi anni: erano 215 nel 2020, oggi sono 275. Anche i posti per le Professioni Sanitarie sono aumentati, quest’anno sono 810 rispetto ai 598 del 2020. Non è mancato – ha aggiunto – il costante impegno nei percorsi post-laurea con le attuali 38 scuole di specializzazione. Senza dimenticare il fondamentale contributo della ricerca grazie anche al lavoro dei Centri interdipartimentali che si avvalgono delle competenze di professori e ricercatori afferenti a più Dipartimenti dell’Ateneo, consapevoli che grazie ad una ricerca di eccellenza si offre anche una didattica di eccellenza».
Per il professor Mauro Silvestrini preside della Facoltà di Medicina dell’Università Politecnica delle Marche, «il vero collante è stato il rapporto umano e l’importanza di stringere alleanze. Penso a quello che è successo durante la pandemia e alla risposta che abbiamo dato con l’organizzazione di un centro vaccinale che ha ottenuto risultati davvero strepitosi. Abbiamo assicurato la vaccinazione sicura ai cittadini e ai pazienti con una collaborazione che ha visto scendere in campo la direzione, i reparti, gli operatori, i professionisti senza un attimo di tregua. Credo proprio che il risultato che abbiamo ottenuto ci debba inorgoglire perché è stato un esempio che andrebbe seguito e declinato ogni qualvolta si dovesse verificare un’emergenza».
Il direttore amministrativo Antonello Maraldo ha sottolineato che i sette anni della gestione di Michele Caporossi «segnano un punto di svolta, perché l’Azienda che lascia Caporossi è stabile e forte, non è la stessa di sette anni fa: abbiamo 300 persone in più e realizzato importanti investimenti». Inoltre ha rimarcato che ono coincisi «con un grande sforzo e una rilevante crescita dell’apparato tecnico amministrativo che ha sorretto e agevolato il consolidamento dell’Azienda ospedaliera».
Per il direttore sanitario Claudio Martini, ha evidenziato che i risultati in ambito sanitario, «pongono solide basi e tracciano la strada per lo sviluppo dell’ospedale regionale del futuro». L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini ha parlato di un incontro importante che «mette in luce ancora una volta l’importanza di questo che non è un ospedale comune, è il più importante ospedale della regione Marche e che dovrà diventare uno dei più importanti ospedali a livello nazionale e a livello internazionale». La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli riferendosi alla gestione di Caporossi, ha auspicato «da qui si parte per costruire il futuro facendo delle scelte che devono essere coerenti».
«L’assemblea legislativa – ha sottolineato il presidente del Consiglio Regionale Dino Latini – vuole oggi dare un tributo di riconoscenza, di condivisione, di approvazione di un risultato di una squadra e di colui che l’ha diretta negli ultimi sei anni riuscendo a raggiungere traguardi davvero importanti».