ANCONA – Nelle Marche «mancano un migliaio di autisti». Lo sostiene Riccardo Battisti, presidente Cna Fita Marche. Nella regione, fa sapere le imprese che operano nel settore dell’autotrasporto sono circa 4mila (incluse quelle che effettuano il trasporto passeggeri) che danno lavoro a circa 12mila persone e «hanno necessità di un ricambio di circa 800-1.000 autisti, che però non si trovano, sia perché è difficile conseguire la patente necessaria per svolgere questo tipo professione, sia perché per gli stranieri, quelli che si approcciano di più a questo lavoro, hanno più difficoltà».
L’80% delle imprese che impiegano autisti effettuano il trasporto merci. Patenti di guida costose e tempi lunghi per conseguirle scoraggiano molti ad approcciare questa professione sulla quale aleggia anche una ‘fama’ che la rende poco appetibile, perché viene percepita, spiega «come una professione rischiosa, perché impone lunghe percorrenze, e obbliga a stare anche alcuni giorni in strada».
Una fama negativa sulla quale bisognerebbe fare chiarezza, invoca Battisti, perché «a differenza di quanto si possa pensare è un lavoro che concede anche diversi giorni liberi e guadagni interessanti». Il costo per conseguire una patente di guida per condurre un camion e un bus, si aggira «intorno ai 2mila-3mila euro», una cifra che per alcuni costituisce uno ‘sbarramento’ così come il «percorso articolato» per conseguirla. Accanto a queste problematiche c’è poi la questione del costo che per le imprese è cresciuto negli ultimi anni, un maggior costo che si aggiunge agli altri costi come il caro-carburante.
Le vacanze però «non sono a rischio a causa della carenza di autisti – rassicura – il problema semmai sono i rincari non solo perché a fronte di una maggiore richiesta di viaggi, cresce il prezzo, ma anche perché a fronte di una maggiore richiesta di autisti si verifica una carenza più importante di conducenti in quanto possono permettersi di scegliere di lavorare dove guadagnano di più».
Come risolvere la questione che crea difficoltà anche sul fronte del trasporto pubblico? L’appello della Cna Trasporti in questo caso è in direzione della Regione. «La Regione dovrebbe affiancare gli autisti a ragazzi giovani, magari con borse lavoro, in modo che possano prendere coscienza di come si svolge effettivamente il lavoro e capire che non è una brutta professione come la si dipinge. In realtà è una attività che da libertà, possibilità di muoversi e il disagio è limitato».