ANCONA – Risolvere la carenza di sanitari? Secondo l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini, occorre incrementare le borse di specializzazione, eliminare il numero chiuso alla Facoltà di Medicina e rivedere il tetto di spesa per il personale sanitario.
«C’è la necessità di mettere mano al turnover» spiega l’assessore, stimando che «tra il 35 e il 40% dei medici abbiano un’età anagrafica dal 1951 al 1962. Quando queste persone andranno in pensione dovranno essere sostituite. Prevalentemente sono persone che svolgono il servizio di medico di famiglia, di pediatra».
Ma accanto a questo l’auspicio di Saltamartini è quello di «eliminare il numero chiuso nelle facoltà di Medicina e di raddoppiare o triplicare le borse di specializzazione. Senza queste misure è inutile parlare di grandi progetti e di Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr): bisogna investire sulla dotazione organica e sulle professionalità esistenti».
Fondamentale poi «rivedere il tetto di spesa almeno per il settore della sanità, lasciando immutati i tetti di spesa per le altre pubbliche amministrazioni, affinché possiamo assumere gli infermieri: è paradossale che nella Regione Marche abbiamo una graduatoria con 3mila infermieri ma non li possiamo assumere perché c’è il tetto di spesa per il personale».
Un tema caldo, quello della carenza di sanitari, che è stato messo in evidenza in maniera esplosiva con l’avvento della pandemia, quando si è aperta la caccia forsennata per colmare una carenza tragica presente nelle corsie degli ospedali e sulla quale le sigle sindacali di categoria hanno acceso più volte i riflettori, invocando la stabilizzazione per “gli angeli” del Covid, medici e infermieri assunti di volata per fronteggiare lo tsunami pandemico.
L’assessore ha rivolto un «appello a tutte le forze politiche, al governo, a chiunque possa fare qualche cosa» per attuare le misure necessarie «per riportare la sanità al centro dei bisogni dei cittadini».
Secondo Saltamartini «occorre che nei decreti, ad esempio nel Milleproroghe, sia inserito un comma che stabilisce questi principi: il tetto di spesa per la sanità può essere nell’arco del prossimo anno derogato, prevedendo, non il riferimento all’assunzione del personale in base alla spesa storica, ma in base alle effettive esigenze dei cittadini».
L’assessore conclude sottolineando la necessità di “scattare” «una fotografia del rapporto esistente tra medici e infermieri e la popolazione esistente nella regione» per adottare «contestualmente» il «provvedimento consequenziale».