Ancona-Osimo

Ancona, caro affitto e pochi alloggi: la protesta degli universitari in tenda: «Vogliamo un futuro qui»

Una mobilitazione che rientra nel solco della protesta nazionale contro il caro affitti, avviata nei giorni scorsi a Roma, davanti all'Università La Sapienza, dove sono ricomparse le tende

La protesta degli studenti universitari ad Ancona

ANCONA – Pochi alloggi e più cari rispetto al passato. Ad Ancona scatta la protesta degli studenti universitari che tornano in tenda per far sentire la loro voce. Una mobilitazione che rientra nel solco della protesta nazionale contro il caro affitti, avviata lunedì scorso a Roma, davanti all’Università La Sapienza, dove sono ricomparse le tende.

«Vogliamo un futuro qui» lo slogan dell’iniziativa che oggi ha fatto tappa nel capoluogo marchigiano, nel cortile della Facoltà di Economia dell’Univpm, dove gli studenti dell’associazione Gulliver Udu Ancona hanno aperto un nuovo capitolo della protesta.

Trovare un alloggio e trovarlo a un prezzo decente è sempre più una impresa per gli studenti. «Gli studentati sono insufficienti – spiega Gianluca Ferri, Gulliver Ancona – nelle Marche ci sono poco più di 500 alloggi pubblici a fronte di più di 1.200 domande (nel 2022-2023), Per gli studenti la carenza di studentati rappresenta un grandissimo problema che rischia di mettere in discussione il diritto allo studio».

Anche sul fronte degli alloggi privati la situazione non è rosea. Il caro affitti pesa e le stanze in affitto sono praticamente quasi introvabili. «Anche se ad Ancona l’aumento degli affitti è stato più lieve rispetto ad altre città italiane – prosegue Ferri – le case disponibili sono poche e spesso gli studenti sono costretti a trasferirsi in città limitrofe, con il problema dei collegamenti che per un ateneo, come quello di Ancona, localizzato in tre poli diversi, rende il tema del trasporto pubblico locale prioritario».

Inoltre, l’associazione studentesca mette in conto anche un altro aspetto: «Spesso nelle ore serali – dice – non ci sono corse per alcune tratte e questo rende impossibile agli studenti di spostarsi da casa dopo le 20, in questo modo ne va della fruizione della città a livello culturale e aggregativo».

Gulliver lancia l’allarme anche sulla questione degli studenti idonei non beneficiari, un problema «che si è ripresentato dopo sei anni: si tratta degli studenti che hanno ottenuto una borsa di studio, ma che non riescono a beneficiarne per mancanza di fondi: nelle Marche sono 1.500. In questo modo si nega il diritto allo studio perché gli studenti sono costretti a rinunciarvi se non possono contare sul supporto delle famiglie».